06/03/2020 - "E' inutile girarci intorno: questa emergenza Coronavirus è qualcosa di più grande di noi, e adesso la salute collettiva ha l'assoluta precedenza sulle tematiche che riguardano il gioco del calcio. Di conseguenza, bisognerebbe prendere in seria considerazione l'idea di terminare qui la stagione agonistica". A parlare è Alex Spaggiari, presidente dell'Arcetana: le sue parole si inseriscono all'interno dell'ampio dibattito che la nuova sospensione dei campionati dilettantistici sta suscitando in queste ore. "Io parlo a nome dell'intera società - sottolinea il massimo dirigente biancoverde - Tanto per cominciare, davvero non riesco e non riusciamo a capire l'idea di giocare a porte chiuse. Il pubblico verrebbe salvaguardato, ma i giocatori? Forse loro sono immuni dal contagio? Considerando che il calcio è uno sport basato anche sul contatto fisico, risulta ovviamente impossibile rispettare la distanza di un metro tra una persona e l'altra: peraltro le goccioline di sudore si sprecano sia in campo sia negli spogliatoi, e dunque le occasioni di contrarre il virus di certo non mancano".
Tra le norme indicate sul nuovo Decreto Legge in merito al Coronavirus, c'è anche quella che obbliga le società sportive a svolgere controlli medici su ogni giocatore non solo prima delle partite, ma pure in occasione degli allenamenti. "Per ora tutte le nostre attività sono sospese, in attesa di ricevere chiarimenti su questa norma che resta tutta da interpretare - spiega Spaggiari - Di certo non possiamo permetterci la presenza di personale medico ogni sera, per visitare ciascun atleta: credo proprio che sia un problema comune anche a tutti gli altri club di Eccellenza e delle categorie inferiori. La nostra intenzione è quella di fermare tutti gli allenamenti almeno fino al 15 marzo, perchè l'Arcetana ha la salute dei propri tesserati come assoluta priorità. A seguire, vedremo come si evolverà la situazione: se il problema Coronavirus andrà per le lunghe, ci auguriamo che a livello federale venga fatta la cosa giusta per il bene dell'intero movimento".
E a tal proposito, Spaggiari pone l'accento sulle tempistiche che riguardano l'allarme sanitario: "Ancora non sappiamo quando l'emergenza finirà, ma tutto lascia pensare che non sarà affatto una cosa breve - rimarca il presidente - Lo stesso Dorindo Sanguanini, vicepresidente del Crer, ha disegnato il possibile scenario di un mese di stop. Se fosse così davvero, sarebbe bene interrogarsi sulla conformazione che assumerebbe il calendario dei recuperi: dovremmo tutti giocare a ritmo serrato tra aprile e maggio, costringendo le società a fare i conti con un'agenda a dir poco impraticabile. Non dobbiamo infatti dimenticare che siamo di fronte a dilettanti: persone che non vivono di calcio, ma che hanno anche impegni di lavoro senza dimenticare quelli familiari. Già si è in difficoltà quando bisogna recuperare una sola giornata, figuriamoci 4 o 5: peraltro, nulla ci garantisce che il 3 aprile l'emergenza Coronavirus sarà terminata".
Di qui, la proposta dell'Arcetana: "Di certo troncare una stagione agonistica dispiacerebbe a tutti, noi compresi - evidenzia Spaggiari - D'altro canto adesso la collettività deve fare i conti con ben altri problemi, sia sanitari sia economico-sociali: di fronte a ciò, le tematiche del calcio dilettanti non devono certo spaventare. Sarebbe saggio interrompere definitivamente la stagione 2019/2020, constatando che di fatto non ci sono più le condizioni per proseguirla serenamente: ogni club manterrebbe la propria attuale categoria, e se ne riparlerebbe a settembre con una nuova annata agonistica. Ciò permetterebbe anche di porre fine al "tira e molla" di informazioni e decisioni a cui abbiamo assistito in queste settimane: basti pensare agli allenamenti prima proibiti, poi permessi e ora nuovamente vietati, senza dimenticare il turno di domenica prossima prima calendariato e poi rinviato. Servono scelte forti, per evitare il caos".
Nella foto Alex Spaggiari, presidente di Ascd Arcetana.
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