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VENTIDUESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 29/04/2010

Due titoli assegnati, due campionati che definire dall’esito incerto è eufemistico e un torneo appena cominciato che vale la pena seguire fin dalle prime battute…quanta carne al fuoco anche questo giovedì!





SCOZIA
Era nell’aria da tempo, ma per gioire bisogna aspettare la matematica e questa è arrivata nello scorso weekend con 3 turni d’anticipo. I Rangers Glasgow mettono in bacheca il titolo numero 53 dopo aver dominato l’intera stagione, bissando il successo dell’anno scorso e portando a 11 titoli la differenza a loro favore sugli eterni rivali dei Celtic Glasgow. Come si diceva lo scudetto non è mai stato in bilico quest’anno, la squadra dei protestanti ha avuto un andamento da rullo compressore, finora nelle 35 partite giocate solo 2 sono state le sconfitte, 8 i pareggi e 25 le vittorie. I gol di Kris Boyd e Kenny Miller (38 centri in due, esattamente la metà di quelli segnati in totale) gli hanno assicurato un’ottima vena realizzativa e in difesa una nota di merito particolare per il 39enne David Weir sempre presente e sempre con un contributo eccellente. Non si tratta del primo trofeo per i Rangers Glasgow in stagione, perché a Marzo era arrivata anche la Coppa di Lega, vinta in finale 1-0 contro il St. Mirren. Sicuro matematicamente è anche il secondo posto dei Celtic Glasgow che vuole dire qualificazione centrata per i preliminari di Champions League, buon traguardo ma con la rosa a disposizione si doveva e poteva fare meglio, perlomeno essere più vicini ai cugini per la lotta al titolo. Con 11 punti di vantaggio è in cassaforte anche il terzo posto del Dundee United, grandissima impresa che vale l’Europa League a prescindere dall’esito della finale di Coppa di Scozia da giocare contro l’incredibile rivelazione Ross County che milita in Seconda Divisione (quindi anche per loro storica qualificazione all’Europa League comunque vada). Per l’ultimo posto che garantisce la competizione europea minore è lotta a due tra Motherwell ed Hibernian, con i primi in vantaggio di un punto e lo scontro diretto ancora da giocare.

SLOVENIA
Un altro titolo è stato consegnato, è quello sloveno che segna una tappa storica per questo torneo, laureando campione come già ampiamente preventivato il Koper per la prima volta, addirittura a 4 domeniche dalla fine. I neocampioni, a parte una leggera flessione a metà campionato (raccontata nella puntata n. 18), hanno sempre dato l’impressione di voler finalmente portare a casa quel titolo che in 55 anni di storia non era mai stato vinto. E’ stata una grande cavalcata, con una grande reazione alla crisi che ha portato ad allungare la striscia positiva a 14 partite senza sconfitte (4 pareggi e 10 vittorie) e non è ancora finita; sabato scorso servivano i 3 punti per trionfare senza curarsi degli altri risultati e questi sono arrivati puntuali con un secco 2-0 in trasferta; ritroveremo quindi la squadra istriana ai preliminari di Champions League. Per le qualificazioni all’Europa League invece il quadro è questo: la finale di Coppa di Slovenia si giocherà tra Domzale e Maribor l’8 Maggio, visto che i secondi raggiungeranno la qualificazione all’Europa tramite il secondo posto in campionato, a prescindere dall’esito della finale entrambe staccheranno il biglietto. Rimane vacante l’ultimo posto, che sarà appannaggio della terza classificata e qui la bagarre è impressionante: in 5 punti sono racchiuse 6 squadre e tutte possono ambire al traguardo, in primis Nafta e Celje che hanno un punto di vantaggio, ma anche Olimpia Lubiana (nobile decaduta della puntata n. 4) penalizzata di 2 punti, Gorica, Rudar Velenje e lo stesso Domzale a cui però non interessa per quanto già esposto in precedenza.

NORVEGIA
Primavera, non è solo tempo in cui i maggiori campionati volgono al termine ed emettono le loro sentenze, ma è anche tempo di inizio di altri tornei, quelli nordici, che spesso riservano sorprese e sono molto interessanti. Uno di questi è quello norvegese, dove siamo arrivati all’ottava giornata. L’osservato speciale è il Rosenborg che non ha certo bisogno di presentazioni, vincitore di tutte le edizioni dal 1992 al 2004, ma che ultimamente sta zoppicando un po’ lasciando spazio anche ad altre realtà. Comunque l’anno scorso è riuscito a tornare sul gradino più alto del podio demolendo il campionato come succedeva un tempo e l’obiettivo è sicuramente quello di confermarsi. La società è riuscita a trattenere il capocannoniere della passata edizione, lo svedese Rade Prica che in 7 presenze ha già timbrato 3 volte, e tutta la rosa è sicuramente all’altezza. L’inizio di stagione non è stato spumeggiante, 4 vittorie e 4 pareggi valgono la terza piazza, peraltro a soli 3 punti dalla vetta, ma sono comunque l’unica formazione ancora imbattuta. Al primo posto troviamo il Tromso, che può contare sui gol dell’eterno Sigurd Rushfeldt bomber di mezz’Europa, vincente in 6 occasioni su 8. Il posto d’onore invece è occupato dalla sorpresa Aalesunds, al quarto campionato consecutivo in Tippeligaen dove non è mai andata oltre l’undicesimo posto. In notevole difficoltà i campioni di due anni fa: lo Stabaek ha colto solo 2 vittorie negli incontri finora disputati, occorre invertire la rotta per rimanere nelle prime posizioni. Siamo solo alle battute iniziali ma volendo azzardare un pronostico per la vittoria finale non ci viene in mente nessun’altro nome che il Rosenborg.

REPUBBLICA CECA
4 giornate al termine tutte da vivere intensamente, il campionato è più vivo e in bilico che mai, non c’è una squadra che sia riuscita a prendere il comando di questo torneo, situazione che va tutta ad incrementare lo spettacolo. Nell’ultima puntata (vedere la n. 17) si parlava dello Sparta Praga come team più in forma pensando che avesse imboccato la strada giusta verso il trionfo, invece nel prosieguo del cammino sono arrivati altri 2 pareggi che hanno fatto perdere punti importanti ai capitolini. Non si può dire che la squadra sia in crisi (dopo 26 partite sono ancora imbattuti e hanno subito solo 2 reti nelle ultime 7) però in un campionato così livellato un paio di passi falsi possono risultare fatali anche perché i pareggi dall’inizio dell’anno sono ora ben 12. Di questo andamento zoppicante ne ha approfittato in pieno il Banik Ostrava, campione nel 2004, che ha agganciato in vetta i rivali vincendo tutti gli ultimi 6 turni e che avrà la grande occasione dello scontro diretto in casa proprio nel prossimo weekend. Quindi ipotizzando una vittoria di una delle due contendenti a quel punto la bilancia penderebbe pesantemente dalla sua parte, ma pronosticando invece un pareggio, risultato assai probabile in queste sfide, con una vittoria si avvicinerebbero sia lo Jablonec che il Teplice rispettivamente ora a 3 e 4 punti di distanza dal duo di testa. Dopo lo scontro diretto tra le prime due, nel resto del programma sono previsti una serie di match che possono ribaltare completamente le posizioni: fra due settimane si incontreranno Jablonec e Teplice e all’ultima giornata lo Sparta Praga riceverà il Teplice. Con tante compagini coinvolte è difficilissimo tentare un pronostico, teniamo i fari puntati sulla volata finale.

SERBIA
In testa alla classifica per 20 giornate filate con un ruolino di marcia da record la Stella Rossa di Belgrado è incappata in un paio di sconfitte inaspettate che le hanno fatto perdere la vetta a favore degli odiati cugini del Partizan che come avvoltoi hanno atteso il passo falso e hanno prontamente messo la freccia a poche tornate dal termine. I bianconeri campioni in carica degli ultimi due anni dopo 26 giornate sono ancora imbattuti e stanno disputando l’ennesima ottima stagione. Questo si era già detto anche in precedenza (vedere puntata n. 16), ma quest’anno l’avversario pareva davvero ostico da superare. Il sorpasso si è consumato quindi due turni fa quando la Stella Rossa, forte di 2 punti di vantaggio, era impegnata in una facile partita casalinga contro lo Javor e per il Partizan una altrettanto abbordabilissima trasferta in casa dell’impronunciabile Napredak Krusevac; dai due incontri esce lo stesso risultato di 0-1 e il cambio della guardia è cosa fatta. Nel turno successivo, l’ultimo giocato, vittorie per entrambe le formazioni e distanze invariate, situazione che molto probabilmente rimarrà la stessa fino ad arrivare alla terzultima quando si consumerà il confronto diretto (in casa del Partizan) senza appelli e, speriamo, senza scontri che da queste parti sono all’ordine del giorno. Quindi segnatevi il weekend dell’8 Maggio, la data X del campionato serbo che potrebbe essere decisiva. Nota finale: curioso notare come il miglior marcatore del Partizan (il brasiliano Cleo, 12 reti finora) vestisse l’anno passato proprio la maglia della Stella Rossa, forse ora quest’ultimi si mangeranno le mani per questa operazione di mercato.



Rubrica nella Rubrica NOBILI DECADUTE
La squadra più titolata di Polonia, resa tristemente famosa tra tutti gli appassionati di calcio italiani e in particolare tra i tifosi juventini, sta vivendo un presente abbastanza tribolato. Fondato solo nel 1948 è stata capace di vincere ben 14 scudetti, 6 Coppe di Polonia e una Supercoppa di Polonia, si tratta del Gornik Zabrze. Nella stagione sportiva 1969/1970 sfiora un’incredibile impresa raggiungendo la finale della Coppa delle Coppe eliminando via via Olympiakos, Rangers Glasgow, Levski Sofia e Roma, ma perdendo la finale secca di Vienna contro il Manchester City. Dal nome quasi impronunciabile in molti dalle nostre parti se la ricordano perché è legata alla morte del grande Gaetano Scirea, il quale era in Polonia per visionare proprio loro quando ebbe il tragico incidente automobilistico nel 1989. Scirea era in veste di osservatore della Juventus che avrebbe di lì a poco affrontato i polacchi nel primo turno della Coppa Uefa. La scorsa stagione la squadra ha vissuto una pessima annata, concludendo addirittura il campionato in ultima posizione ed inevitabile è arrivata la retrocessione, per la seconda volta dopo 31 anni. L’annata corrente era iniziata ottimamente, il club si era calato bene nella dimensione della Seconda Divisione ed ha stazionato nelle prime due posizioni della classifica che valgono la promozione fino a metà torneo, poi è entrato in una crisi che l’ha visto vincere solo 4 partite nelle ultime 13 disputate. Questa striscia negativa l’ha fatta scendere al terzo posto, ma con la possibilità di fare il salto di categoria comunque a portata di mano: basta recuperare 2 punti nelle 8 battaglie che ancora rimangono alla fine del torneo.




Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Inconfondibile, “El Piojo” Claudio Lopez, grande attaccante argentino (35 anni, in alto nella foto) che ha calcato i campi della Serie A con la maglia della Lazio e di cui ora si sono perse un po’ le tracce, perlomeno nel calcio che conta. Messosi in luce nel campionato di casa sua, tra le fila del Racing Avellaneda fu portato in Europa dagli ottimi osservatori del Valencia, 4 anni in cui riesce a portare il team ai vertici del calcio continentale sfiorando la vittoria della Champions League (ha perso la finale del 2000 contro il Real Madrid). Se ne innamora la Lazio e approda alla squadra di Cragnotti fresca campione d’Italia, causa i troppi infortuni nei 4 anni trascorsi nella capitale non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. Alla fine di questa avventura cambia completamente calcio riattraversando l’oceano, destinazione Messico, inizialmente in prestito all’America e poi a titolo definitivo; con questo club vince la Clausura 2005 grazie anche ai suoi gol. Successivamente, prima di disputare un altro campionato nella squadra che l’aveva lanciato (il Racing Avellaneda), inizia la sua parentesi statunitense. Disputa due stagioni per il Kansas City Wizards e pochi giorni fa firma un contratto per i Colorado Rapids con cui però deve ancora esordire…anche da queste parti attendono con ansia i suoi gol!

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Domani: nessuna partita
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