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VENTISETTESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 03/06/2010

Diamo riscontro dell’ultimo scudetto assegnato, ma nello stesso tempo non ci fermiamo perché altri campionati sono già cominciati e sono in pieno svolgimento, inoltre inauguriamo una nuova rubrica nella rubrica…seguiteci sempre!!!





REPUBBLICA CECA
Anche il campionato ceco ha avuto un finale entusiasmante come era previsto dato il persistere dell’equilibrio descritto nelle puntate precedenti (l’ultima la numero 22). E’ l’ultimo scudetto di cui dobbiamo rendere conto (ovviamente per i tornei che seguiamo noi, di quelli che terminano in questo periodo) e se l’è portato a casa lo Sparta Praga al termine di una lotta serrata con almeno altri 3 club. Per la squadra della capitale si tratta dell’11° successo (dopo la separazione dalla Slovacchia) e il ritorno sul gradino più alto del podio dopo un digiuno di 2 anni in cui il titolo era stato affare per i cugini dello Slavia Praga. Le giornate cruciali per l’assegnazione sono state le ultime due quando in testa alla graduatoria si trovavano a braccetto lo Sparta Praga e il Banik Ostrava, clamorosamente i primi pareggiano 2-2 in casa dello Slovan Liberec, ma i secondi non ne approfittano incappando nello stesso identico risultato in casa contro il Mlada Boleslav subendo il gol del pareggio al 90’ minuto. A questo punto, sul filo del traguardo e a pericolo scampato lo Sparta Praga vince l’ultimo turno e invece di trovarsi ancora appaiata agli avversari si ritrova campione visto che ancora una volta il Banik Ostrava non va oltre il pareggio e viene così addirittura scavalcato al secondo posto dallo Jablonec. Questo risultato non pregiudica almeno la sua partecipazione all’Europa League a cui si è qualificata ugualmente come terza classificata assieme al Viktoria Plzen vincitore della Coppa di Repubblica Ceca, primo trofeo della sua storia e allo Jablonec che conquista la medaglia d’argento sia in campionato che in Coppa. Dando un’occhiata ai numeri lo Sparta Praga deve dire grazie alle avversarie, perché se è vero che ha concluso il torneo con la casella sconfitte vuota è vero anche che 14 pareggi sono davvero troppi e soprattutto un attacco da 42 reti in 30 giornate (il quinto tra tutte le partecipanti) non è un attacco da squadra campione; in sostanza per una conferma l’anno venturo servirà più costanza di risultati e qualche ritocco alla rosa.

RUSSIA
All’inizio di Marzo è ricominciato uno dei campionati più emergenti e sforna-talenti di tutta Europa, quello russo. Da qui non solo partono giocatori alla conquista dei palcoscenici più prestigiosi, ma da un po’ di tempo in tanti fanno il percorso inverso, cioè emigrano verso la Russia dove vengono anche pagati profumatamente. Comunque le società fanno sul serio e anche a livello continentale stanno raggiungendo ottimi livelli talvolta addirittura vincendo le Coppe che solo pochi anni fa erano un miraggio. L’analisi di queste prime giornate del campionato 2010 non può che partire dall’osservato speciale numero 1, quel Rubin Kazan che ha vinto le ultime due edizioni e che si è distinto anche nella Champions League appena conclusa: la squadra è partita abbastanza bene anche se ha collezionato qualche pareggio di troppo e soprattutto nell’ultimo turno giocato tre settimane fa ha trovato la prima pesante sconfitta nello scontro diretto casalingo contro il CSKA Mosca che ora l’ha staccato in classifica al secondo posto. Lo zar di Russia per ora è senz’altro Luciano Spalletti che con il suo Zenit San Pietroburgo sta mettendo in fila tutte le avversarie, nelle prime 10 partite ha portato a casa 7 vittorie e 3 pareggi, guida la graduatoria con un punto di vantaggio e una partita da recuperare. Da italiani ci auguriamo che questo sia l’andamento del team fino alla fine, fa sempre piacere vedere i nostri rappresentanti fare bene in giro per il mondo, anche se poi a dire il vero aumenta il rimpianto di averli fatti scappare un po’ troppo a cuor leggero, ma questa è un’altra storia. La folta truppa di club della capitale, a parte il CSKA Mosca che insegue al secondo posto, compongono un innocuo gruppetto di metà classifica che non sembra dare particolarmente fastidio alle prime; ovviamente avendo giocato solo un terzo delle partite totali possono ancora succedere molte cose, ora intanto c’è una pausa e si riprenderà a giocare il 4 Luglio.

INGHILTERRA
Nella puntata n. 20 (l’ultima in cui si è parlato della Seconda Serie inglese) avevamo lasciato il torneo a 3 giornate dal termine che servivano per trovare gli ultimi nomi delle partecipanti ai playoff promozione. Con il Cardiff e il Leicester che erano già in buona posizione e non hanno avuto difficoltà a strappare il pass per gli spareggi, chi ha gettato alle ortiche l’obiettivo è stato lo Swansea che si è fatto sorpassare alla penultima giornata dal Blackpool, ma ancora più colpevolmente non è riuscito a vincere l’ultima partita che gli avrebbe permesso il controsorpasso visto che anche il Blackpool non è andato oltre il pareggio. Con il quadro completo delle pretendenti sono cominciati i playoff che come tutte le sfide da dentro o fuori riservano sorprese; la prima c’è già in semifinale con il Blackpool che fa fuori il favorito Nottingham Forest vincendo sia andata che ritorno e la seconda si verifica nella finale secca di Wembley dove lo stesso Blackpool vince 3-2 la sfida con il Cardiff e centra una storica promozione in Premier League attesa ben 39 anni. Gli arancioni quindi, assieme ai già promossi Newcastle e West Bromwich Albion, l’anno prossimo si troveranno di fronte alle corazzate della massima serie dove ovviamente l’obiettivo sarà la salvezza. La Seconda Divisione riabbraccerà nella prossima stagione il Leeds (nobile decaduta della puntata n. 2) e saluta inesorabilmente il Peterborough, il Plymouth Argyle e lo storico Sheffield Wednesday altra papabile protagonista della nostra rubrica “nobile decadute”.

IRLANDA
Da queste parti sono altri gli sport che raccolgono più consensi, ma non per questo significa che il calcio sia poco seguito e che il loro campionato non sia di sicuro interesse. Si sono già giocati diversi turni in questa edizione 2010 ma purtroppo riusciamo ad occuparcene solo ora. La prima cosa da dire è che le crisi finanziarie di diversi club ha sconvolto la massima serie che ha dovuto registrare le retrocessioni d’ufficio di Cork City e Derry City. Siamo a cavallo della 16’ giornata, molte squadre devono recuperare una o due partite e comunque la classifica è ancora molto corta. Al primo posto troviamo il Dundalk con un solo punto di vantaggio sul St.Patrick’s (una partita in meno) e sullo Shamrock, in pratica le due seconde classificate degli ultimi due anni. Ultimi due anni che hanno visto trionfare il Bohemians ma che finora non si è contraddistinto per i risultati ottenuti, anche se con una partita da recuperare potrebbe velocemente raggiungere la vetta e scommettiamo che sarà comunque una sicura protagonista fino alla fine! Il Drogheda campione nel 2007, dopo aver raggiunto una stentata salvezza l’anno passato si trova ancora nelle parti basse, solo 2 le vittorie ottenute finora e curiosamente contro la stessa squadra, quel St.Patrick’s che sta lottando per i piani alti. Si comincerà a capire qualcosa di più a due terzi di campionato quando si sarà fatta un po’ di selezione, il campionato è lungo e il valore aggiunto lo fa una rosa ampia di giocatori abituati a lottare per vincere. Molto interessante diventa anche la Seconda Divisione piena di club dalla storia prestigiosa vogliosi di risalire rapidamente la china, e infatti proprio uno di questi, il Derry City ha preso un buon margine di vantaggio sulla seconda in classifica, 7 punti dopo 14 giornate.

GRECIA
Un altro double ha caratterizzato la stagione calcistica ellenica, l’ha messo a segno il Panathinaikos che dopo aver vinto lo scudetto (ne abbiamo dato conto nella puntata n. 20) ha fatto sua anche la Coppa di Grecia per la 17’ volta sconfiggendo in finale l’Aris Salonicco per 1-0. Inoltre si è giocato il girone composto da 4 squadre (dalla 2’ alla 5’ classificata alla fine della regoular season) con scontri andata e ritorno per determinare il secondo club che disputerà la prossima Champions League. Si sono trovate di fronte, in ordine di arrivo, Olympiakos, PAOK Salonicco, AEK Atene ed Aris Salonicco che partivano con un accredito in classifica di 4, 3, 1 e 0 punti in base all’ordine di arrivo nel campionato. Il mini-torneo è stato dominato dal PAOK Salonicco che con 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta (più l’accredito di 3 punti) ha chiuso a 16 punti e capovolto le sorti della graduatoria finale e qualificandosi per la massima competizione europea che partirà nel prossimo Settembre. Particolarmente deludente quindi il finale di stagione dell’Olympiakos che dopo 5 campionati vinti consecutivamente si vede sfuggire anche l’obiettivo minimo. Dunque gli ex-campioni e le altre due si dovranno accontentare dell’Europa League, ma visto il calibro delle qualificate a questa Coppa l’anno prossimo sarà tutta da seguire e nessuno oserà più chiamarla “coppetta”. L’ultima giornata del campionato greco giocata il 18 Aprile ha determinato anche il nome dell’ultima retrocessa, lo Xanthi ha difeso il suo punticino di vantaggio vincendo in trasferta, la stessa cosa ha fatto il Levadiakos ma i 3 punti non sono bastati e quindi saluta la Superleague dopo 3 anni di permanenza.



Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL
Diamo un periodo di riposo alle “nobili decadute” ed inauguriamo questa nuova rubrica nella rubrica che ci permetterà di conoscere più da vicino i bomber dei campionati appena conclusi. Iniziamo il nostro viaggio dal Portogallo dove il titolo di capocannoniere è andato al neoventisettenne paraguaiano Oscar Cardozo, attaccante del Benfica che ha guidato con le sue 26 reti in 29 presenze la sua squadra alla conquista dello scudetto. Il nostro protagonista ha un’estrema familiarità con la porta, gonfia la rete nella capitale portoghese da 3 anni, ma il suo mestiere lo svolgeva già assai bene in patria tra le fila del Nacional Asuncion tanto che gli argentini del Newell’s Old Boys ci mettono subito gli occhi addosso e lui li ripaga con 21 reti in un solo anno. A questo punto è pronto per lo sbarco in Europa e la dirigenza più svelta è quella lusitana del Benfica che compie un vero affare dal momento che ora il nostro è oggetto del desiderio di mezza Europa e per assicurarsi le proprie prestazioni servirà un bel pacco di euro. Oltre ai 27 gol in campionato, quest’anno Cardozo ha messo a segno altre 11 reti nelle altre competizioni che vedeva coinvolto il Benfica, mandando in archivio una stagione strepitosa per lui, ma di certo non è finita qui perché i Campionati Mondiali sono alle porte e il Paraguay (inserito nel girone dell’Italia) ripone molte speranze su di lui, in questo modo anche tutti noi potremo valutare meglio le potenzialità del giocatore. A modesto parere di chi scrive la classe di questo bomber è indiscutibile e siamo pronti a scommettere che all’inizio della prossima stagione vestirà la maglia di un club prestigioso del vecchio continente.




Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Uno dei tanti giocatori oggetto degli scambi tra Inter e Milan è stato Thomas Helveg, danese di 38 anni (in alto nella foto) che passò nel 2003, fresco vincitore della Champions League con il Milan, ai cugini interisti. Come spesso è accaduto in quegli anni ai giocatori che hanno fatto questo percorso, le fortune avute da una parte non si sono poi riverificate dall’altra. Utilizzato talvolta come terzino, talvolta come esterno di centrocampo, nel 2007 è ritornato in patria per vestire la maglia della squadra della sua città nonché il team che l’ha lanciato e l’ha fatto conoscere in Europa, l’OB Odense. A soli 22 anni lo scoprirono gli ottimi osservatori dell’Udinese e sbarcò così nel nostro campionato. Ben cinque stagioni tra le fila dei bianconeri friulani e poi il grande salto nel Milan che gli permette di vincere prestigiosi trofei tra cui 1 Campionato, 1 Coppa Italia e 1 Champions League. La cosa curiosa è che l’Inter lo acquistò nel 2000, ma decise di lasciarlo in prestito ai cugini per altri due anni, poi come già detto nel 2003 giocò effettivamente con i nerazzurri ma l’esperienza durò poco perché alla fine della stagione venne ceduto a titolo definitivo in Inghilterra al Norwich. Anche qui un solo anno poi tenta l’avventura in terra tedesca con il Borussia Moenchengladbach, due anni ma poche presenze, da qui la decisione del rientro in patria, nel club che gli è sempre rimasto nel cuore, l’OB Odense con cui quest’anno ha colto un ottimo secondo posto. Non sappiamo se sia ancora giunta l’ora di appendere gli scarpini al chiodo, ma certamente uno come lui, soprattutto in Italia, difficilmente lo dimenticheremo.

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Domani: nessuna partita
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