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QUARANTASETTESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 18/11/2010

Tutti gli appassionati ritrovano la rubrica sul calcio internazionale. Questa settimana molta carne al fuoco, due titoli assegnati, un campionato nel momento decisivo, un nuovo bomber da scoprire e una vecchia conoscenza del calcio italiano.




RUSSIA
Il nuovo zar di Russia è italiano: Luciano Spalletti porta il suo Zenit San Pietroburgo a vincere il secondo titolo della storia, dopo quello del 2007. E’ stata una cavalcata trionfale che non ha conosciuto soste sbaragliando tutti gli avversari che gli si ponevano di fronte, solo nel finale, com’è normale a risultato quasi acquisito, ha ceduto un paio di volte al cospetto di formazioni più motivate di loro in cerca di posti al sole. Mancano ancora due turni alla fine ma la matematica è arrivata nello scorso weekend grazie alla schiacciante vittoria sul Rostov e poteva addirittura essere anticipata a Mercoledì scorso se avesse vinto il recupero contro il CSKA Mosca: la squadra della capitale però, alla disperata ricerca del secondo posto che vale già i gironi della prossima Champions League ha espugnato San Pietroburgo con un secco 3-1 rimandando la festa per gli uomini di Spalletti di qualche giorno. Ora per lo Zenit San Pietroburgo rimane da giocarsi l’Europa League (tra l’altro già vinta nel 2008) dove è in testa a punteggio pieno nel girone e già qualificata per il turno successivo e cominciare a pianificare il futuro per il prossimo campionato e Champions League. Come si diceva il secondo posto vale molto in Russia, CSKA Mosca e Rubin Kazan stanno cercando in tutti i modi di evitare i preliminari della massima competizione europea e solo due punti a favore dei capitolini li dividono. La vittoria di San Pietroburgo già raccontata in precedenza ha fatto compiere il sorpasso al CSKA Mosca che però causa il pareggio nell’ultimo turno poteva essere riagganciato in classifica se il Rubin Kazan non si fosse fermato anch’esso sull’X. Ora rimangono 6 punti disponibili per le due compagini che mal che vada comunque ritroveremo nei preliminari dell’ex Coppa dei Campioni. Per l’Europa League invece quasi assicurato il posto dello Spartak Mosca che deve difendere un bottino di 4 punti di vantaggio, mentre appaiate al 5° posto si giocano l’ultimo pass Spartak Nalchik e Lokomotiv Mosca con i primi favoriti da un miglior calendario e spinti dalla voglia di assaggiare l’Europa per la prima volta.

BIELORUSSIA
Titolo assegnato anche in Bielorussia dove anche qui c’è stato un dominio assoluto di una squadra su tutti, il BATE Borisov. Il team, che in patria domina ormai da anni (questo è il 7° titolo, ma il 5° consecutivo), anche quest’anno non si è smentito e fin dalle prime battute ha preso il comando della classifica. A differenza dei cugini russi da queste parti si può parlare di assenza di avversari in grado di contrastare lo strapotere gialloblu, i numeri parlano da soli: solo 2 sconfitte in 32 partite e una differenza reti quasi doppia rispetto all’altra migliore del torneo, uno scudetto che arriva con una giornata di anticipo ma che era in cassaforte già da mesi. A suggellare i ripetuti successi in patria il BATE Borisov si sta comportando benissimo anche in Europa League: con due giornate di anticipo ha già superato lo scoglio del girone e quindi giocherà i sedicesimi di finale in programma la prossima primavera. In estate invece riproverà a raggiungere i gironi di Champions League, impresa riuscitagli nel 2008/2009 partendo dal primo turno preliminare. Per la prossima Europa League invece ha già ottenuto la qualificazione lo Shakhtyor Soligorsk autore di un ottimo campionato mentre saranno due squadre della capitale a lottarsi l’ultimo posto disponibile. In teoria l’FC Minsk (che ha un punto di vantaggio sulla Dinamo Minsk ad una giornata dalla fine) grazie ad un facile turno casalingo non dovrebbe avere difficoltà ad ottenere il lasciapassare per la competizione continentale. In coda segnaliamo sempre le notevoli difficoltà della Torpedo Zhodino che l’anno scorso grazie alla finale della coppa nazionale giocò i preliminari di Europa League, il 2010 non è stata un’annata tranquilla, il penultimo posto è ormai certo e per rimanere nella massima serie dovrà ricorrere agli spareggi.

BRASILE
Pazzo campionato brasiliano, quando una squadra prende la vetta lanciata verso la conquista del titolo ecco che incappa in un brusco stop e si fa superare. Siamo nel bel mezzo di un concerto di sorpassi e controsorpassi che rendono impossibili qualsiasi pronostico, ora però siamo veramente in dirittura d’arrivo e i giochi per qualcuno sembrano definitivamente fatti. Ci spieghiamo meglio: a tre giornate dal termine ora in testa c’è di nuovo il Corinthians ma facciamo un passo indietro per raccontare l’evoluzione della classifica partendo dall’ultima analisi (vedere la puntata n. 43). Si diceva come il Cruzeiro avesse compiuto una grande rimonta e fosse riuscito a conquistare il primo posto grazie ad una serie di risultati positivi, ma alla squadra di Belo Horizonte sono poi venute le vertigini e 4 sconfitte nelle ultime 6 partite lo hanno ricacciato al terzo posto. In particolar modo è stato l’ultimo ko probabilmente quello decisivo, subito immeritatamente nello scontro diretto con il Corinthians grazie ad un rigore molto dubbio fischiato a favore dei bianchi a due minuti dal 90°; ora il Cruzeiro è a -3 dalla vetta e -2 dal secondo posto, per vincere il titolo serve un miracolo. La Fluminense dal canto suo, dopo la sconfitta proprio con il Cruzeiro alla 29’ giornata, si era ripresa e si è presentata alla vigilia dell’ultimo turno con un punto di vantaggio sulle inseguitrici: il turno era favorevole ma come spesso accade nel calcio il Goias praticamente retrocesso inchioda sull’1-1 il “tricolor carioca” che perde la vetta. Veniamo ora ai capoclassifica: come detto nelle righe precedenti è stato un generoso rigore calciato dal redivivo Ronaldo al 6° gol stagionale a decidere il big match dell’ultimo turno che ha dato la spallata crediamo decisiva al Cruzeiro. Ora le vittorie di fila del Corinthians sono 3, 14 punti nelle ultime 6 partite, una striscia che ha permesso alla squadra del “fenomeno” di riacciuffare la vetta dopo 11 giornate. Il Corinthians si trova ora a 270 minuti dal titolo (sarebbe il 5°) 5 anni dopo l’ultimo trionfo ma soprattutto al secondo anno nella massima serie dopo essere risalito dalla Serie B nel 2008.

UCRAINA
Ne avevamo parlato nella puntata n. 38 e oggi dopo 9 giornate, quindi a giro di boa effettuato, ritorniamo per vedere cos’è successo nel campionato ucraino, torneo di ottimo livello composto da squadre che anche in Europa spesso dicono la loro. All’ottava giornata c’era lo Shakhtar Donetsk che aveva già accumulato un vantaggio di 5 punti frutto di un’ottima partenza, ora questo divario è raddoppiato lanciando la formazione dell’eterno Mircea Lucescu, che dal 2004 guida questa squadra, sola in fuga. Un divario simile raramente si è visto fra le due contendenti al titolo di Ucraina, solitamente si è assistito ad una lotta più serrata viva fino alle ultime giornate, invece a questo punto i giochi sembrano già fatti. Lo Shakhtar Donetsk ha numeri da capogiro, come nessuno in Europa, 15 vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta, 8 vittorie consecutive, solo 6 gol subiti (in pratica uno ogni 3 partite) significano uno strapotere assoluto. Contro una corazzata del genere c’è ben poco da fare, ma ciò non toglie che la Dinamo Kiev stia deludendo e parecchio; 10 punti di distacco a questo punto del torneo sono davvero troppi, serve a poco vincere un match 9-0 (nuovo record di vittoria più larga in Ucraina) e successivamente conquistare 1 punto in due partite (davvero clamoroso il tonfo interno, 0-2 il finale, nel derby contro l’Obolon). La compagine della capitale soffre troppo la latitanza di Andriy Shevchenko che gioca a corrente alternata e quando gioca incide poco, così che il peso dell’attacco è tutto sulle spalle dei giovani Milevskyi e Yarmolenko, 7 gol a testa. Stando così le cose è molto aperta la lotta per il secondo posto che vale i preliminari di Champions League anche se crediamo che almeno questo obiettivo minimo non sfuggirà alla Dinamo Kiev. Il terzo, quarto e quinto posto consentono l’accesso all’Europa League e guardando la classifica ora si nota una netta spaccatura proprio tra il quinto e sesto posto (6 punti di differenza) lasciando poche speranze di qualificazioni europee alle formazioni che vanno dal sesto posto in giù; in ogni caso mancano ancora tante giornate e lo scenario potrebbe cambiare.

INGHILTERRA
Il titolo che potrebbe fotografare alla perfezione il momento della Championship? Eccolo: “Il Galles domina la Serie B inglese”. Eh sì, ai vertici del campionato che fornirà le 3 nuove squadre che l’anno prossimo sfideranno Chelsea e Manchester United troviamo proprio le due squadre del Galles, Cardiff e Swansea, rispettivamente al primo e al terzo posto. In classifica il primo team puramente inglese è il Queens Park Rangers che insegue la Premier League da 15 anni; il club di Londra ha iniziato la stagione benissimo ma ora sta rallentano a causa dei troppi pareggi (7 nelle ultime 9 uscite) anche se rimane l’unica formazione imbattuta di tutto il torneo. Veniamo dunque alle due, potremmo chiamarle “intruse”, del campionato: a dire il vero è già qualche anno che le due sorelle gallesi bazzicano nei piani alti della graduatoria, l’anno passato il Cardiff raggiunse i playoff per la promozione e anche lo Swansea sono due anni che li sfiora. Guardando le rose, soprattutto quella del Cardiff è molto competitiva con un potenziale d’attacco da far spavento, quindi non stupisce per niente il posto occupato al momento; i “bluebirds” hanno subito l’ultima sconfitta proprio nel derby giocatosi due settimane fa, risultato che ha lanciato lo Swansea alla caccia del Queens Park Rangers e del secondo posto che ora dista solo 3 punti. Scorrendo la classifica verso il basso al quarto posto troviamo un ottimo Leeds neopromosso che sta cercando di risalire dal pozzo dov’era sprofondato (vedere la rubrica “NOBILI DECADUTE” della puntata n. 2). Al 13° posto invece c’è il Portsmouth che sta vivendo una controversa stagione: retrocessa l’anno scorso dalla Premier League ha iniziato l’anno in maniera disastrosa vincendo la prima partita all’ottava giornata e innescando così una serie positiva fatta di 6 vittorie ed un pareggio che l’avevano spinta in 7’ posizione ad un punto dalla zona playoff, poi nelle ultime partite è tornato il buio con un pareggio e due sconfitte. Nella parte rovente della graduatoria, precisamente al penultimo posto troviamo appaiate il Crystal Palace, che nel frattempo ha rescisso il contratto con Edgar Davids (vedere la rubrica “TOH, CHI SI RIVEDE” della puntata n. 39), e il Middlesbrough che non è più guidato in panchina dall’esonerato Gordon Strachan; per entrambe le formazioni sono già 10 i KO in questo torneo, serve un’immediata inversione di tendenza per evitare lo spettro della Terza Divisione.


Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL
Ci stiamo adoperando per far conoscere tutti i cannonieri dei maggiori campionati europei e non ci siamo di certo dimenticati del bomber della scorsa Ligue 1 Mamadou Niang. Senegalese di nascita ma con passaporto francese Niang ha sviluppato fino alla scorsa stagione tutta la sua carriera oltralpe. E’ con il Marsiglia che ha ottenuto i massimi risultati, sia a livello personale che a livello di squadra. L’anno passato con la maglia biancoceleste ha messo a segno ben 18 reti in 32 presenze trascinando i suoi alla vittoria del campionato dopo ben 18 anni. Il bottino di 18 gol in una stagione, suo massimo risultato, a dire il vero, sempre con la maglia del Marsiglia, l’aveva già raggiunto anche nella stagione 2007/2008 ma non riuscì a vincere il titolo di capocannoniere perché davanti a lui arrivò un certo Karim Benzema con 20 centri. Didier Deschamps, allenatore dell’OM, ha sempre riposto in lui molte speranze ed è stato ampiamente ripagato. La scorsa estate però, le strade di Niang e della Francia si dividono, lui decide di sperimentare un nuovo campionato e, non più giovanissimo (ricordiamo che ha appena compiuto 31 anni), firma un contratto milionario con i turchi del Fenerbahce. Finora possiamo dire che il cambio di latitudine non ha minimamente scalfito la sua vena realizzatrice, in 9 presenze ha già messo a segno 7 reti con una doppietta e una tripletta. Senza coppe europee, uscito malamente nei turni preliminari sia di Champions League che di Europa League, il Fenerbahce con il gol del suo nuovo bomber punta tutto sulla vittoria del campionato anche se al momento un quinto posto con 8 punti di ritardo non sono un bell’avvio: guarda caso solo l’attacco funziona, con 30 reti è il migliore di tutto il massimo torneo turco.



Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Il giocatore di cui ci occupiamo questa settimana, come tanti altri, ha una storia strana. Dotato di ottime qualità è riuscito ad esprimerle ad intermittenza durante la sua carriera e questo ha fatto sì che il suo nome venga più giustamente inserito nell’infinita lista dei talenti inespressi piuttosto che in quella dei campioni affermati. Parliamo, per chi non l’avesse ancora riconosciuto nella foto in alto, di Roberto Baronio, centrocampista di 33 anni nato in provincia di Brescia, ma che soprattutto nella capitale (sponda biancoceleste) ha messo in mostra le sue doti. Il suo nome è legato a doppio filo con quello della Lazio, la squadra che per primo ha creduto in lui dopo le prime esperienze nel team della sua città: numerosi sono stati i divorzi con il club della capitale ma altrettanti sono sempre stati i ritorni per cercare di dimostrare lì più di qualsiasi altra parte il suo valore. Proprio a causa della sua discontinuità la Lazio non punta mai al 100% su di lui e lo cede ripetutamente in prestito a diverse società, tra cui la Reggina, la Fiorentina e il Perugia fino ad arrivare al Chievo dove rinasce e trova la costanza di prestazioni che non ha mai avuto, tanto da meritare addirittura una convocazione in nazionale. Alla fine di questa avventura dove torna? Ma alla Lazio naturalmente per conquistare quel posto da titolare tanto inseguito, niente da fare, nuovi fallimenti e nuovi prestiti, prima nell’Udinese e poi di nuovo al Brescia dove accetta di scendere di categoria. Disputa un ottimo campionato di Serie B portando quasi la squadra della sua città alla promozione, e così si rimette in cammino verso Roma dove comincia benissimo vincendo la sua terza Supercoppa Italiana contro l’Inter, ma dove poi si perde per l’ennesima volta relegato in panchina. Nel Settembre scorso ha dato una svolta decisiva alla sua carriera compiendo un doppio salto di categoria a ritroso per accettare le lusinghe dell’Atletico Roma, nient’altro che l’ex Cisco Roma ed ex Lodigiani, la terza squadra della capitale per intenderci. Il club milita in Prima Divisione ma coltiva grandi ambizioni avendo acquistato altri giocatori di serie superiori e dopo essere partito forte con 6 vittorie consecutive ora ha un po’ rallentato la corsa, ma vincendo il recupero sarebbe comunque primo in classifica. Per quanto riguarda il nostro protagonista, a conferma del fatto che spesso anche scendere di categoria non è garanzia di fare la differenza, per ora solo scampoli di partita e un gol messo a segno contro il Foggia di Zeman, di sicuro da lui ci si aspetta di più.

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