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SESSANTANOVESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 12/05/2011

Amici e appassionati di calcio internazionale questo è il vostro spazio, tutte le curiosità sui campionati più o meno conosciuti le trovate nelle righe che seguono.






UCRAINA
Ancor prima di cominciare a scrivere questo articolo ci è venuto in mente un paragone che qualcuno troverà irriverente, ma che con le debite proporzioni noi troviamo calzante. Mircea Lucescu sta all’Ucraina come Alex Ferguson sta all’Inghilterra. Prima ancora che scattino le manifestazioni di dissenso ammettiamo che c’è una bella differenza guardando la questione da qualsiasi lato, però un allenatore che guida una squadra da 7 anni (un periodo molto lungo considerato l’andazzo) che sotto la sua guida vince 5 scudetti, 2 Coppe d’Ucraina, 3 Supercoppe d’Ucraina e una Coppa UEFA è da considerarsi anche lui un grande. Ebbene sì, gli scudetti vinti dallo Shakhtar Donetsk, perché è questa la squadra di cui stiamo parlando, sono diventati 6 in totale (5 con Lucescu in panchina) proprio questo weekend grazie al mantenimento di 8 punti di vantaggio sulla seconda a 2 turni dal termine. A dire il vero avevamo un po’ abbandonato questo torneo, proprio perché, a differenze degli anni passati dove il testa a testa con la Dinamo Kiev appassionava fino all’ultimo, in questa edizione il titolo non è mai stato in bilico. Gli arancio-neri (che hanno nei numerosi brasiliani in rosa il loro punto di forza, questo va detto) sono stati in testa praticamente fin dall’inizio arrivando a toccare un vantaggio di 12 lunghezze, la matematica poteva arrivare con una settimana di anticipo ma nello scontro diretto perso a Kiev per 3-0 ha sicuramente pesato anche la voglia di festeggiare il titolo tra le mura amiche. Se lo Shakhtar Donetsk dunque stacca il pass già per i gironi della prossima Champions League (tra l’altro nell’edizione corrente hanno raggiunto i quarti di finale eliminati solo dal Barcellona), anche la Dinamo Kiev avrà la possibilità di parteciparvi se supererà i turni preliminari a cui sarà sottoposta. A 180 minuti dalla fine è già delineato anche il terzetto di team che giocherà in Europa League e sono: Metalist Kharkiv, Dnipro e Karpaty. La finale di Coppa d’Ucraina invece sarà il teatro per un nuovo capitolo della sfida infinita tra le due nemiche di cui abbiamo parlato sopra.

OLANDA
Siamo nella fase rovente della stagione in Olanda, questa è la settimana che segue l’assegnazione della Coppa nazionale e quella che precede l’ultimo atto del campionato e, come nella migliore delle sceneggiature, gli attori principali sono gli stessi: Ajax e Twente. Partiamo appunto dalla finale di coppa che si è giocata Domenica scorsa dove di certo non sono mancate le emozioni: Ajax e Twente che si troveranno di fronte nell’ultimo turno di campionato divise da un solo punto, con una settimana di anticipo si contendono la Coppa d’Olanda di cui i lancieri sono i detentori. L’undici di Frank De Boer vola avanti 2-0 nel primo tempo, ma un gol appena prima del riposo del Twente rimette tutto in discussione; infatti nella seconda frazione arriva il pareggio dei rossi di Enschede che portano così la sfida ai supplementari. A 3 minuti dai calci di rigore è un gol dell’austriaco Marc Janko a regalare la 3’ Coppa nazionale al Twente e a far diventare realtà una rimonta insperata. Anche l’Ajax vuole coronare una grande rimonta (in campionato) e l’occasione di Domenica prossima si presenta ideale, anche perché ora si aggiunge la voglia di rivincita verso gli stessi avversari. Infatti qui i ruoli sono invertiti e il discorso è un po’ diverso rispetto alla Coppa: i campioni in carica sono quelli del Twente, che dopo il primo scudetto vinto l’anno scorso hanno subito l’occasione di ripetersi. In classifica gli uomini di Preud’homme grazie al punto di vantaggio avranno a disposizione due risultati su tre, ma l’Ajax giocherà con il coltello fra i denti per riportare il titolo ad Amsterdam dopo 7 anni facendolo diventare il numero 30 della storia. Rispetto a quanto si raccontava nella puntata n. 65 c’è una squadra che è uscita di scena, almeno per la lotta al titolo, e risponde al nome di PSV. Il team di Eindhoven ha dovuto dire addio ai suoi sogni di gloria quando due turni fa è uscito sconfitto dalla sfida col Feyenoord che si è così a sua volta vendicato del 10-0 subito dal PSV nel match di andata a fine Ottobre. Un ulteriore chiave di lettura che impreziosisce ancora di più gli ultimi 90 minuti dell’Eredivisie è la lotta per il secondo posto Champions League riservato alla seconda classificata: infatti l’Ajax, oltre a nutrire legittimi sogni di scudetto deve guardarsi le spalle perché in caso di sconfitta verrebbe probabilmente scavalcato nuovamente dal PSV retrocedendo quindi in Europa League. Non c’è altro da fare che aspettare Domenica sera quando sapremo di che tonalità si sarà colorato il campionato 2010/11.

TURCHIA
Dopo qualche settimana (l’ultima volta l’abbiamo fatto nella puntata n. 64) torniamo a parlare del campionato turco visto che mancano due giornate alla fine e il titolo è tutto da giocare. Nell’ultimo appuntamento avevamo lasciato il Trabzonspor con due punti di vantaggio sul Fenerbahce ma questo distacco è stato colmato dal team di Istanbul alla 30’ giornata sfruttando il risultato dei rivali che non sono andati oltre al pareggio interrompendo una serie di 6 vittorie consecutive; d’altra parte la stessa cosa era capitata a parti invertite qualche turno prima quando il Fenerbahce dopo un filotto di 10 vittorie fu bloccato sullo 0-0 dal Bursaspor. Dal momento in cui le due contendenti si sono ritrovate a braccetto al primo posto hanno ottenuto 2 vittorie a testa, tanto che questi risultati hanno prodotto la situazione attuale di classifica: 70 punti per ciascuno e differenza reti di +43 per il Fenerbahce e di +40 per il Trabzonspor. Quale sarà dunque l’epilogo del torneo? Proviamo a dare una risposta partendo dall’analisi delle ultime due gare: entrambe le rivali si trovano a dove affrontare squadre che non hanno più niente da chiedere a questa stagione e quindi è facilmente pronosticabile che alla fine i punti saranno 76 a testa. A questo punto assume un valore importantissimo la differenza reti, secondo parametro utilizzato per l’assegnazione dello scudetto, e così stando le cose diventa fondamentale vincere segnando un buon quantitativo di gol, soprattutto per il Trabzonspor costretto a recuperare. Come detto più volte le motivazioni di vittoria sono forti per entrambe, la società di Trebisonda non vince il campionato dal 1984 e il Fenerbahce cerca lo scudetto n. 18 che lo farebbe diventare il club con più titoli di Turchia, ma soprattutto vuole cancellare la delusione vissuta un anno fa quando si fece superare proprio all’ultima giornata dal Bursaspor a causa del pareggio contro lo stesso club che quest’anno cerca di soffiargli il trionfo. Insomma tanti intrecci in questo finale incandescente poco ideale per i deboli di coronarie, vedremo fra 15 giorni chi potrà festeggiare, oltre a tutto il resto, anche l’accesso diretto ai gironi della prossima Champions League. Nell’ultima puntata dedicata alla stagione turca 210/11 daremo poi il resoconto anche di tutti gli altri verdetti.

NORVEGIA
Come ultimo campionato analizzato questa settimana ne abbiamo scelto uno iniziato da poco facente parte del lotto di tornei che si svolgono dalla primavera all’autunno. Si tratta della lega norvegese giunta alla sesta giornata delle 30 totali. Naturalmente il materiale da sottoporre ad analisi non è molto ma qualcosa di interessante e degno di nota si è già visto. Prima ancora di scandagliare i primi turni di campionati avvisiamo coloro che volessero sapere l’esito finale della Supercoppa della mancata disputa di questo trofeo, anche se le motivazioni sono a noi sconosciute; il match avrebbe dovuto mettere di fronte il Rosenborg campione di Norvegia 2010 e lo Stromsgodset vincitore della Coppa nazionale. Proprio queste due compagini sono le osservate speciali anche dei primi passaggi del campionato 2011, ma sotto aspetti differenti. Partendo dai campioni occorre dire che da tutti sono indicati come i favoriti per la vittoria finale e non potrebbe essere altrimenti visto che hanno stradominato l’edizione del 2010 e da circa 20 anni il mancato trionfo dei bianconeri è considerato un evento. Il club di Trondheim si presentava ai nastri di partenza forte di una striscia positiva di partite senza sconfitte che aveva raggiunto il totale di 33 (significa l’intero campionato scorso più le 3 giornate finali di quello del 2009!) e alla prima giornata cosa accade? Cosa clamorosa, la serie si interrompe perché il Rosenborg esce sconfitto dalla trasferta di Bergen; le sorprese però non finiscono qui perché per i campioni arriveranno altri due KO alla seconda e alla quarta giornata che assieme al rocambolesco pareggio per 4-4 della terza giornata gli hanno fatto occupare l’insolita ultima posizione ad un punto! Una partenza decisamente inaspettata e con un gap dal primo posto già importante anche se le due vittorie successive hanno già fatto risollevare lo squadrone tanto temuto (al momento sono 6 i punti dalla vetta). Quella vetta, occupata proprio dallo Stromsgodset fresco vincitore della sua quinta Coppa di Norvegia che, a parte l’1-5 subito alla seconda giornata, è partito molto bene e guarda tutti dall’alto; il titolo da queste parti manca dal 1970 e anche se è molto presto parlarne negli anni in cui il Rosenborg nicchia succede che a vincere sia sempre una formazione insospettabile, quindi mai dire mai. A presto per ulteriori sviluppi, seguiremo l’andamento durante tutta la nostra calda estate.


Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL
Di quanto sia pieno il mondo calcistico di campioni brasiliani lo sanno tutti, ne troviamo da tutte le parti e a tutti i livelli. Il nazionale verdeoro che si guadagna la copertina di questa “rubrica nella rubrica” è RENAN BARDINI BRESSAN, centrocampista dal gol facile di 22 anni. Che i giocatori brasiliani siano votati all’attacco non è una novità ma che addirittura un centrocampista arrivi a vincere la classifica cannonieri di un campionato è abbastanza insolito. L’uomo della foto ce l’ha fatta, nella stagione 2010 del torneo bielorusso ha messo a segno 15 reti in 32 presenze portando al titolo il suo BATE Borisov. Il club che per primo è riuscito a trascinarlo nella fredda ex repubblica sovietica fu però il Gomel con cui ha disputato 3 stagioni prima di essere ceduto alla società numero uno dello stesso paese. Infatti il BATE Borisov domina il campionato da 5 anni consecutivi e anche in Europa è riuscito a togliersi qualche soddisfazione; la stagione 2011 è iniziata da 9 turni e sia Renan che la sua squadra hanno iniziato benissimo (3 centri per il nostro protagonista e +9 sulla seconda per il club). Data la giovane età e il carisma messo in mostra dal centrocampista non è da escludere che per lui si spalanchino presto le porte dell’Europa che conta magari ricevendo l’offerta di qualche importante club: ora che la sua identità è ancora sconosciuta ai più l’affare potrebbe essere allettante. Nel presente però, il sodalizio tra il brasiliano e il BATE Borisov ha bisogno di essere il più saldo possibile, visto che tra non molto sarà già tempo di preliminari Champions League, vetrina importante per entrambe.


Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
La carriera di Emre Belozoglu (in alto nella foto, 30 anni) è cominciata molto presto e fin da subito ha portato nel suo personale palmares numerosi trofei. Infatti la sua carriera da professionista inizia nel Galatasaray stellare di fine anni ’90 e con la maglia giallorossa vince più o meno tutto: scudetti, coppa e supercoppa nazionale e addirittura una Coppa Uefa. Centrocampista dal baricentro basso che ama tenere la palla, dotato di agilità, velocità e tecnica fa innamorare il Presidente dell’Inter Massimo Moratti che lo porta a Milano assieme al suo connazionale Okan Buruk prelevato dalla stessa squadra. Emre nell’Inter si ferma 4 stagioni collezionando un buon numero di presenze ma l’abitudine ad alzare trofei dovette accantonarla dal momento che l’unico titolo messo in cascina fu una Coppa Italia. Col senno di poi possiamo affermare che il calciatore turco si trovò a vestire la maglia nerazzurra nell’epoca sbagliata, in cui tutto andava storto, siamo sicuri che inserito in un contesto diverso avrebbe certamente dato il suo contributo per ottenere importanti successi anche in Italia. Fatto sta che l’Inter di quel periodo era costantemente alla ricerca della formula magica e come tutte le squadre che vogliono vincere ma non ci riescono era costretta a cambiare spesso. Ne fece le spese anche Emre ceduto al miglior offerente, cioè il Newcastle. Un’esperienza in Premier League è il sogno di quasi tutti i calciatori e dà la possibilità di assaggiare un calcio differente da tutti gli altri, che ti arricchisce in modo incredibile. Al termine della stagione 2007/08 però, a causa anche dei tanti infortuni che lo facevano giocare a singhiozzo, fece ritorno in patria per vestire la casacca del Fenerbahce, club acerrimo nemico della sua ex squadra. A tanti tifosi del Galatasaray la sua scelta non è piaciuta, soprattutto dopo le dichiarazioni di un suo attaccamento da sempre al Fenerbahce. Il nostro protagonista sta vivendo da assoluto primo attore la sua terza stagione a Istanbul (sponda gialloblu) alla disperata ricerca di quello scudetto che non arriva (a tal proposito leggetevi il pezzo sulla Turchia di questa puntata) e che meriterebbe senza ombra di dubbio. I tifosi dell’Inter, che hanno sempre dimostrato simpatia nei suoi confronti, saranno i primi a gioire se fra due settimane il piccolo centrocampista potrà dichiararsi ancora campione di Turchia.

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