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VENTITREESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 06/05/2010

Fioccano gli scudetti da ogni parte d’Europa, se lo cuciono sulle maglie alcune solite note, ma anche nuove realtà del panorama continentale…poi un salto al Nord per seguire un nuovo campionato al via!





OLANDA
E alla fine il Twente entra nella storia e lo fa dalla porta principale vincendo il titolo al termine di una stagione esaltante dove ha dovuto lottare in gran parte contro il PSV e alla fine ha dovuto respingere gli attacchi dell’Ajax. Per il secondo anno consecutivo le grandi storiche d’Olanda sonnecchiano e nuove realtà, che non partono con i favori del pronostico, ne approfittano (l’anno scorso era capitato all’AZ Alkmaar). Il Twente quindi ha dovuto attendere 45 anni di storia per riuscire nell’impresa di salire sul gradino più alto del podio e deve ringraziare in primis il suo manager, l’inglese Steve McClaren, che lasciata la panchina della Nazionale inglese ha impiegato solo due anni ad ottenere il massimo risultato in questa società non propriamente avvezza a certi traguardi; altro ringraziamento particolare va ad un certo Bryan Ruiz, sconosciuto attaccante costaricano di 24 anni pescato nel campionato belga che alla sua prima stagione in Eredivisie ha messo a segno ben 24 reti. Analizzando l’intero torneo il Twente merita al 100% questa vittoria dato che è stata la formazione con la maggior continuità di risultati, anche se le avversarie non sono di certo mancate: ha dell’incredibile l’Ajax che chiude al secondo posto e si qualifica per i preliminari di Champions League (e probabilmente si consolerà con la vittoria della Coppa nazionale dove ha vinto l’andata contro il Feyenoord per 2-0), con i numeri che ha realizzato non si riesce veramente a capire come non sia riuscito a vincere questo campionato, miglior attacco con 106 reti (in media più di 3 gol a partita), miglior difesa con solo 20 gol subiti, capocannoniere del torneo Luis Suarez che è andato a segno 35 volte e ha vinto tutte le ultime 14 partite. Il PSV ha disputato tre quarti di stagione a livelli eccellenti poi ha subito un’improvvisa evoluzione che gli ha fatto perdere tutti gli obiettivi e si dovrà accontentare della qualificazione all’Europa League insieme a Feyenoord e AZ Alkmaar (i campioni in carica tutto sommato hanno disputato una buona stagione, non ai livelli dell’anno passato ma era ampiamente prevedibile).

GERMANIA
Con una giornata di anticipo il Bayern Monaco si può ritenere ragionevolmente campione di Germania per la 22’ volta anche se in realtà non c’è ancora la matematica. Ad essere pignoli infatti bisognerebbe aspettare l’ultimo turno dal momento che i punti di vantaggio dei bavaresi sono 3 sullo Schalke 04 e in teoria ci potrebbe essere l’aggancio, però una differenza reti migliore di 17 reti mette in ghiaccio lo scudetto per il team di Van Gaal. Chi l’avrebbe mai detto che il Bayern Monaco sarebbe riuscito ad ottenere il massimo dei risultati dagli impegni che ha affrontato nell’ultimo mese? Raccontavamo nella puntata n. 18 di una squadra che accusava un po’ il colpo e il periodo denso di match importanti non l’aiutava di certo. Beh, come solo le grandissime squadre sanno fare, si sono rimboccati le maniche e nell’ordine sono andati a vincere lo scontro diretto in casa dello Schalke 04 che allora era primo, hanno eliminato il Manchester United nei quarti di Champions League, hanno difeso il primato in campionato pareggiando in casa dell’allora terza forza il Bayer Leverkusen, hanno conquistato la finale di Champions eliminando il Lione e questo weekend hanno vinto il campionato. Di più davvero non si poteva fare anche se adesso arrivano due finali che potrebbero portare altri due trofei in bacheca per mandare in archivio la stagione 2009/2010 come indimenticabile. Non si può lamentare neanche Felix Magath che centra la qualificazione ai gironi di Champions anche se per un attimo aveva assaporato l’ennesimo sgambetto alla sua ex squadra. Per l’accesso ai preliminari invece ora è molto favorito il Werder Brema (2 punti di vantaggio) che con un gran finale è riuscito a recuperare ben 13 punti e a scavalcare il già ottimo Bayer Leverkusen crollato sul filo del traguardo (2 vittorie nelle ultime 9 partite sono un po’ poco per coltivare sogni di gloria, facilmente si dovrà accontentare dell’Europa League assieme al già sicuro Borussia Dortmund e molto probabilmente allo Stoccarda). In coda, matematica solo la retrocessione dopo 13 anni dell’Hertha Berlino (pensate, giunto al quarto posto l’anno scorso), ci sono ancora dei giochi aperti, torneremo da queste parti per dare tutti i verdetti finali.

BULGARIA
Scudetto assegnato matematicamente anche in Bulgaria, lo vince dopo 11 anni (il terzo della sua storia) il Litex Lovech con due giornate di anticipo mantenendo a 7 punti di distanza i diretti avversari del CSKA Sofia. Dopo la doppietta del 1998 e 1999 torna quindi sul trono la squadra che negli ultimi anni non riusciva ad andare oltre il terzo o quarto posto; quest’anno c’è stata poca storia, su 28 partite giocate finora solo in 8 occasioni non sono arrivati i 3 punti e il punto di forza è stata la difesa con soli 15 gol al passivo, in pratica subisce un gol ogni due partite; ovviamente anche l’attacco ha fatto la sua parte, non per niente il capocannoniere fino a questo punto del torneo è proprio dei campioni, il francese Wilfried Niflore ha timbrato 16 volte e pure 2 delle 3 reti nel 3-0 dell’ultima partita sono sue. A dire il vero anche il CSKA Sofia nella prima parte di stagione aveva fatto benissimo, ma poi forse complici i troppi impegni, ha ceduto di schianto lasciando campo libero agli avversari, salvo riprendendosi nel finale per difendere la qualificazione all’Europa League, ora quasi acquisita. Per l’ultimo posto che il campionato offre per la minor competizione europea è derby della capitale tra Lokomotiv Sofia e Levski Sofia divise da un solo punto a favore dei primi; i secondi campioni in carica, hanno deluso dando l’impressione di essere sempre fuori dalla lotta per il titolo, pagando a caro prezzo la presenza nelle Coppe europee. Si è assegnata anche la Coppa di Bulgaria andata al Beroe (che troveremo anch’essa nella prossima Europa League) che ha sconfitto in finale per 1-0 all’ultimo minuto addirittura una squadra di Seconda Divisione, il Chernomorets Pomorie.

CROAZIA
Si è assegnato uno dei titoli più annunciati di tutto il panorama europeo, arriva con “sole” due giornate d’anticipo ma la storia era già scritta da un pezzo. La Dinamo Zagabria vince così il suo quinto scudetto consecutivo (7° dal 1992 da quando esiste il campionato croato) senza grossi sforzi e solo a causa di un rilassamento finale ha dovuto attendere così tanto l’ufficialità, infatti ha colto solo 2 punti nelle ultime 3 partite, ma è bastato un pareggio con i rivali di sempre dell’Hajduk Spalato nell’ultimo turno per poter alzare il trofeo. E’ uno strapotere che dura da anni ormai e molti club hanno bussato alla porta dei pluridecorati per accaparrarsi i gioielli di casa, vedremo chi sarà più bravo nello scegliere, ma soprattutto vedremo se loro saranno bravi a trovarne di nuovi e continuare su questa strada che lascia solo le briciole agli avversari. E le briciole si possono tradurre nella Coppa di Croazia che vedeva di fronte in finale proprio l’Hajduk Spalato e il Sibenik: tra andata e ritorno due successi per l’ex squadra allenata da Edj Reja che si consola con questo trofeo, ma in Europa League troveremo entrambe le finaliste vista la posizione in classifica, assieme al Cibalia team rivelazione che si è permesso il lusso due settimane fa di battere anche i futuri campioni, qualificazione più che meritata.

SVEZIA
Da un mese e mezzo circa è ripartito anche il campionato svedese, sempre uno dei più combattuti ed incerti negli ultimi anni. Fare pronostici è molto complicato, le sorprese sono sempre in agguato, basta dare un occhio all’albo d’oro e ci si rende subito conto di come gira da queste parti: nelle ultime 11 edizioni hanno vinto il titolo 9 squadre diverse, decisamente un altro calcio. Siamo a cavallo tra la decima e l’undicesima giornata e al momento il dato più eclatante è che i campioni in carica dell’AIK Solna (l’anno scorso hanno centrato l’accoppiata campionato-coppa nazionale) si trovano all’ultimo posto con una sola vittoria su 10 partite e contano la miseria di 6 punti. Al polo opposto della classifica per ora c’è un Helsingborg molto deciso, come raramente si vede nelle prime giornate di questo torneo; il team campione nel 1999, che tutti ricordano per la clamorosa eliminazione dell’Inter nei preliminari di Champions League di una decina d’anni fa, vola ancora imbattuto, con 2 punti di vantaggio e un match da recuperare sulla seconda e una difesa che ha subito solo 2 reti nei 10 incontri disputati. Al secondo posto troviamo il Malmo (a digiuno di vittorie finali dal 2004 e in seguito non andato mai oltre il 5° posto) che sembra deciso a dare del filo da torcere a tutti, ma la vera sorpresa di questa prima parte è senz’altro il neopromosso Mjallby che staziona al 5° posto con una partita da recuperare. La strada fino a Novembre è lunga per chiunque, si è giocato solo un terzo della sfida e siamo certi che il titolo anche nel 2010, come da tradizione ormai, rimarrà in bilico fino all’ultimo.



Rubrica nella Rubrica NOBILI DECADUTE
Andiamo in Germania a scovare una squadra che nel lontano 1933 conquistò il campionato tedesco quando ancora era strutturato in vari tornei regionali da cui i vincitori disputavano il campionato nazionale. Parliamo del Fortuna Dusseldorf, glorioso team che ha ottenuto pochi trofei ma ha scritto pagine importanti del calcio tedesco. A conti fatti in bacheca si trovano solo il già citato scudetto e due Coppe di Germania datate 1979 e 1980, ma l’esperienza più indimenticabile per il club è senz’altro la cavalcata che l’ha visto protagonista nella Coppa delle Coppe del 1978/79 dove raggiunse la finale e cedette solamente 4-3 dopo i tempi supplementari contro il Barcellona. In quegli anni il Fortuna Dusseldorf era una presenza fissa della massima serie in Germania riuscendo anche a piazzarsi un paio di volte al terzo posto, poi nel 1987 cominciò un altalena di risultati che vide la squadra fare la spola tra la Bundesliga e la Seconda Divisione con addirittura alcune capatine nella Terza Divisione fino ad arrivare al 2002 quando tocca il fondo con la retrocessione nel quarto livello del calcio nazionale. Un paio d’anni in questa serie amatoriale e poi cominciò la lenta risalita che porta la squadra ai giorni nostri dove la vediamo disputare la 2. Bundesliga (la nostra Serie B) con eccellenti risultati: ad una giornata dal termine ha consolidato il quarto posto che non serve per la promozione (occorreva arrivare almeno terzi per giocarsi lo spareggio), ma serve eccome per il morale e per i buoni propositi del futuro; c’è da giurare che a breve le grandi di Germania dovranno vedersela di nuovo con loro.




Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
39 anni compiuti lo scorso Febbraio ma non si parla ancora di ritiro per Jari Litmanen (nella foto in alto), indimenticato attaccante di indubbia caratura, autentico giramondo dei campionati europei di maggior spessore: ha giocato in 6 campionati diversi con le maglie di 10 squadre differenti, una carriera che è iniziata più di vent’anni fa e condita da tanti gol. Lo troviamo oggi nella rosa del Lahti, team del suo paese nativo, quella Finlandia che ha visto muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio e l’ha poi lanciato verso la consacrazione in Olanda, nell’Ajax, la sua miglior esperienza in assoluto che ha fruttato diversi trofei tra cui numerosi scudetti olandesi e la Champions League del 1995, sfiorando addirittura il bis nel 1996 dove segnò in finale la rete del pareggio contro la Juventus, ma si dovette arrendere assieme ai suoi compagni ai calci di rigore. Nel 1999 passò al Barcellona dove gioca e segna poco, in seguito cambia ancora campionato e si trasferì al Liverpool prima di fare ritorno all’Ajax con cui non riesce però a ricalcare l’esperienza passata. Per lui ci sono state anche esperienze poco felici in Germania con l’Hansa Rostock e in Svezia con il Malmo poi nel 2008 rientra in patria nel Lahti appunto. E’ appena cominciato per lui il terzo anno di questa avventura, 3 presenze e 2 reti, il gol non è una questione d’età!

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cico
commento del 06/05/2010 alle 12:36

Complimenti davvero per questa bellissima rubrica che seguo sempre volentieri. l'angolo "Toh chi si rivede" poi è quello che piu mi piace..
PS: Grande Litmanen quanti ricordi..
RISPONDI

SCOMMETTITORE
commento del 06/05/2010 alle 11:56

a quant'è data la vittoria dello Shalke 04 per 18-0? quasi... quasi...
RISPONDI






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