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TRENTANOVESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 16/09/2010

Dopo la pausa sono ripresi tutti i campionati, tantissima carne al fuoco quindi per la nostra rubrica. Come sempre cerchiamo di selezionare il meglio del panorama…guardate solo l’uomo copertina!





BIELORUSSIA
Avevamo lasciato il campionato bielorusso alla 17’ giornata quando ne abbiamo parlato nella puntata n. 31. Ovviamente in testa c’era sempre il BATE Borisov che però stava vivendo un leggero momento di flessione, ora invece la squadra pluridecorata ha ripreso a marciare a gonfie vele (6 vittorie nelle ultime 6 giornate) e lo scudetto n. 7, quinto di fila, non dovrebbe proprio sfuggirgli. Quelli del BATE Borisov sono numeri da autentica schiacciasassi, nell’analisi precedente citavamo l’imbattibilità della sua porta che è caduta però 6 sole reti subite in 23 match sono un dato più che rilevante. Anche in Europa il club sta ottenendo buoni risultati, eliminato al terzo turno preliminare di Champions League dal Copenaghen, ha saputo rialzarsi sconfiggendo i portoghesi del Maritimo ed entrando così nei gironi di Europa League. Le avversarie riescono a fare ben poco al cospetto di questa corazzata e pur comportandosi bene possono solo saltuariamente avvicinarsi alla vetta ma senza mai conquistarla. L’FC Minsk, la Dinamo Minsk e lo Shakhtyor Soligorsk sono le tre formazioni che verosimilmente si giocheranno l’accesso alla prossima Europa League, una di queste rimarrà fuori salvo poi tentare di guadagnarsi l’accesso alla stessa tramite la Coppa nazionale arrivata agli ottavi di finale. Così come fece l’anno passato la Torpedo Zhodino che perse la Coppa in finale sempre contro il BATE Borisov ma in virtù della qualificazione alla Champions League degli avversari occupò il loro posto nell’Europa League; il bagno europeo della Torpedo Zhodino però non ha portato fortuna dato che sta disputando un pessimo campionato dove rischia la retrocessione: solo 17 punti in 24 turni la fanno navigare a +3 dall’ultimo posto, ma la lotta per rimanere in Prima Divisione sarà dura fino alla fine.

BRASILE
(non tiene conto della 22’ giornata giocata nella notte tra mercoledì e giovedì) In Brasile da un mese a questa parte, e ancora per un po’ di tempo, si gioca ogni 3 giorni, il tabellone composto da 38 giornate finirà entro l’anno e siamo ancora al 21’ turno. Dall’ultima analisi di turni se ne sono disputati 10 e di cose ne sono successe parecchie, cerchiamo di mettere un po’ d’ordine. La Fluminense a cui già facevamo i complimenti per il secondo posto ha continuato nel suo ottimo campionato allungando la striscia positiva portandola fino a 15, guadagnando la prima posizione addirittura raggiungendo un margine sulla prima inseguitrice di 5 punti, poi sono arrivate 2 sconfitte in 3 partite e il gruppo si è ricompattato: il Corinthians che deve recuperare una partita potrebbe agganciarlo in vetta. Per la Fluminense che l’anno passato si salvò all’ultimo respiro è una stagione che sta andando oltre ogni aspettativa e l’acquisto a Luglio dell’esperto attaccante Stecanela Washington dal San Paolo (con la nuova maglia in 10 presenze ha già siglato 7 reti) fa sognare in grande i propri tifosi che rivogliono il titolo a distanza di 26 anni. Questi ultimi tentennamenti del team di Rio de Janeiro comunque hanno fatto rientrare in corsa oltre che il Corinthians, anche il Botafogo (8 vittorie nelle ultime 10 partite), il Cruzeiro (5 vittorie nelle ultime 6 partite) e forse anche l’Internacional galvanizzato dalla conquista della seconda Coppa Libertadores della sua storia dopo quella del 2006; il club di Porto Alegre dopo aver eliminato i connazionali del San Paolo in semifinale (tra l’altro avevamo anticipato il netto migliore stato di forma dei rossi) ha battuto nella doppia finale i messicani del Guadalajara e si è così guadagnato il diritto a partecipare al prossimo Mondiale per club dove ci sarà anche l’Inter. Ci sono ancora tantissimi punti in palio in questo torneo e numerosi scontri diretti da giocare, il primo sarà proprio il clou della 22’ giornata, prima contro seconda, vale a dire Fluminense contro Corinthians, partita molto importante ma ovviamente non ancora decisiva.

FRANCIA
Diamo il benvenuto al torneo dei nostri cugini d’oltralpe cominciato da 5 turni che merita già a questo punto alcune riflessioni. Anche qui come in altre nazioni europee dopo le prime battute le grandi sonnecchiano e per ora godono delle luci della ribalta formazioni considerate outsider. E’ fin troppo scontato partire dai campioni in carica, il Marsiglia di Didier Deschamps dopo aver conquistato la Supercoppa di Francia battendo ai rigori il Paris Saint Germain, ha iniziato nel modo peggiore il campionato: nelle prime due uscite sono arrivate due sconfitte (la prima addirittura in casa contro la neopromossa Caen), poi una vittoria e in seguito ancora due pareggi, un totale di 5 punti che gli valgono per ora il 13° posto e il titolo di maggior sorpresa in negativo di tutte le 20 formazioni. Ancora peggio sta andando ai campioni 2009 del Bordeaux che hanno raccolto finora 4 punti, d’accordo che lottare per il titolo è un’utopia dopo aver smobilitato la squadra, però neanche il più pessimista dei tifosi avrebbe pensato di ritrovarsi a questo punto nei bassifondi della classifica. Pensate che vada meglio al Lione pluricampione degli anni 2000? Vi sbagliate di grosso, 5 punti in 5 partite anche per l’undici di Puel. Ha approfittato maggiormente di questa anomala situazione il Tolosa, nonostante abbia venduto in estate il suo pezzo più pregiato André-Pierre Gignac proprio al Marsiglia, ha fatto bottino pieno nelle prime 4 giornate salvo poi cadere in casa nello scorso weekend. Segue al secondo posto il Rennes ancora imbattuto anch’esso privatosi del suo asso nella manica che tanto bene ha figurato ai mondiali Asamoah Gyan approdato in Premier League. Non sappiamo quanto durerà questa situazione così rovesciata anche se siamo convinti che presto o tardi i valori assoluti emergeranno, di sicuro c’è che qui come da altre parti non esistono partite scontate e i 3 punti vanno sudati su tutti i campi, a presto per ulteriori sviluppi.

DANIMARCA
Il campionato danese è arrivato all’ottava giornata, quindi se ne sono giocate 5 dall’ultima analisi. Diciamo subito che non è cambiato molto, il Copenaghen campione in carica continua a guidare la classifica e anche con una certa autorità, ottiene risultati con facilità e fermare la sua corsa è dura per tutti. In questi 8 turni non ha portato a casa l’intera posta solo in due occasioni quando sono arrivati due pareggi. Se consideriamo il fatto che oltre al torneo nazionale durante l’estate ha dovuto affrontare i preliminari di Champions League superati brillantemente e ora è impegnato nei gironi della stessa competizione peraltro con un ottimo esordio (1-0 casalingo al Rubin Kazan) dobbiamo dare un bel 9 in pagella a questa compagine assoluta dominatrice in patria e ottima realtà in Europa. Come avevamo azzardato nella puntata n. 34 una possibile antagonista potrebbe essere il Midtjylland che da anni bazzica nella zona alta della classifica; più verosimilmente però quest’ultimi lotteranno per mantenere il secondo posto, piazza che occupano ora grazie ai 16 punti guadagnati molti dei quali arrivati per merito dei gol dell’ormai bandiera del team, il bomber 33enne Frank Kristensen da 10 anni di servizio a Herning. Venendo alle cose negative fa scalpore la posizione in classifica dell’Aalborg che solo due anni fa festeggiò la vittoria del campionato e ora si trova invischiato nelle retrovie: dopo la vittoria nella prima giornata i 3 punti non sono più arrivati, solo 3 pareggi e ben 4 sconfitte fanno già sembrare un fallimento questo campionato. L’OB Odense grande protagonista dell’anno passato quando riuscì a centrare il secondo posto finale, in questo avvio sembra pagare i troppi impegni considerando i preliminari di Europa League, la fase europea è andata bene (ha ottenuto l’accesso ai gironi), quella del torneo nazionale un po’ meno, ha già un ritardo di 9 lunghezze dalla vetta. Il prossimo turno propone un interessante Copenaghen-Brondby, un’eventuale vittoria dei capitolini sarebbe una dura spallata ai dominatori degli anni ’90 mettendo 8 punti fra loro.

INGHILTERRA
Quando si parla di Premier League si parla del campionato più competitivo e affascinante di tutto il panorama mondiale, non c’è ombra di dubbio. Ormai è il sogno di ogni calciatore poter sbarcare un giorno nel campionato inglese, giocare nei loro fantastici stadi davanti ad uno splendido pubblico. L’edizione 2010/2011 è iniziata da 4 giornate e in testa come pochi mesi fa c’è sempre il Chelsea, partito come uno schiacciasassi fa notizia quando vince con solo uno o due gol di scarto (nelle prime due giornate ha vinto 6-0), infatti ha già segnato 17 reti subendone solo 1. E’ chiaro che il periodo preso in esame è ancora troppo breve però conosciamo bene tutti il potenziale della squadra guidata per il secondo anno da Carlo Ancelotti e vederla ottenere questi risultati non ci sorprende; anzi, è già da qualche stagione che al patron Roman Abramovich comincia a stare un po’ stretta la vittoria in campionato sognando il trionfo europeo in Champions League che curiosamente nelle ultime due edizioni gli è stato tolto per vistosi errori arbitrali. Il primo trofeo dell’anno però se l’è aggiudicato il Manchester United: la Community Shield, nient’altro che l’equivalente della Supercoppa, ha preso la via di Manchester grazie ad un secco 3-1. In campionato però, la compagine guidata da Alex Ferguson ha iniziato zoppicando, sono già 4 i punti persi frutto di due pareggi, l’ultimo dei quali sciagurato quando al 90’ era in vantaggio per 3-1; i punti persi all’inizio, a cui si dà ingiustificatamente poco peso, sono quelli pesanti che alla fine fanno la differenza; se aggiungiamo la poca verve di Wayne Rooney invischiato nello scandalo squillo e il grave infortunio accorso a Valencia l’avvio di stagione dei “red devils”, Community Shield a parte, è in salita, vedi anche il pareggio casalingo nell’esordio in Champions League contro i Rangers Glasgow. Si installa al secondo posto il sempre ben attrezzato Arsenal di Wenger, dopo il buonissimo pareggio contro il Liverpool nella prima giornata sono arrivate tre vittorie che fanno sognare in grande i londinesi. Delude tantissimo per ora il super-ambizioso Manchester City, finora è arrivata una sola vittoria, seppur rotonda e contro il Liverpool, per il resto due pareggi e una sconfitta, troppo poco per la truppa di Mancini a cui viene chiesto molto ma molto di più.


Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL
Ritorna alla ribalta, dopo essere stato protagonista della rubrica “TOH, CHI SI RIVEDE” della puntata n. 1, Davor Vugrinec stavolta a pieno titolo avendo vinto alla veneranda età di 35 anni la classifica cannonieri dell’ultimo campionato croato. Con 18 reti in 26 presenze ha battuto il suo record personale di gol segnati in una stagione oltre che staccare tutti gli altri pretendenti al titolo di bomber croato 2009/2010. Ha ottenuto questo splendido risultato con la maglia dell’NK Zagabria conducendo la sua squadra alla salvezza prima di tornare a giocare per il Varteks, team della sua città natale nonché club in cui ha esordito e che l’ha lanciato nel panorama europeo. Infatti nel 1997, dopo 5 stagioni e cariolate di gol con il Varteks lasciò il suo paese per raggiungere la Turchia ingaggiato dal Trabzonspor; qui si ferma 3 anni poi inizia la sua avventura in Italia, prima con il Lecce, poi con l’Atalanta ed infine con il Catania. Solo con i pugliesi disputa campionati discreti, in Lombardia e in Sicilia sono più le delusioni che le gioie ed alla fine ritorna in patria. Prima di tornare al Varteks, come spiegavamo in precedenza, si è tolto diverse soddisfazioni vincendo molti trofei nelle fila del Rijeka, della Dinamo Zagabria e dell’NK Zagabria. Appagata così anche la sua più che giustificabile sete di vittorie che coronano un’ottima carriera, ha potuto far ritorno nella sua città come fanno molti giocatori sul viale del tramonto. Degna di nota è anche la partecipazione ai Mondiali di Giappone e Corea del Sud nel 2002 anche se con la sua nazionale non ha mai avuto un grande feeling. Chiudiamo con una nota d’attualità: nel campionato in corso ha totalizzato fin qui 4 presenze senza però riuscire a segnare ancora un gol, il Varteks staziona a metà classifica con 11 punti dopo 7 partite.




Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Per i tifosi juventini non avremmo bisogno di scrivere proprio niente su di lui, tutti ricordano le sue prestazioni sul rettangolo verde da vero gladiatore che gli sono valsi il suo soprannome “pitbull”. Edgar Davids, centrocampista olandese di 37 anni nato nella colonia del Suriname è inconfondibile e indimenticabile per diversi motivi. Uno fra questi è il suo look, dopo l’operazione agli occhi subita, fu costretto ad indossare un paio di occhiali per proteggersi e da lì sono diventati il suo segno distintivo assieme alla folta chioma a treccine nere. Più ancora però viene ricordato per il suo modo di giocare, capace di fare innamorare ogni tifoso, tutto grinta e generosità è sempre l’ultimo a mollare. Esploso nell’Ajax viene portato in Italia dal Milan, che da sempre ha un feeling particolare con gli olandesi, questa volta però qualcosa non funziona e dopo un solo anno viene ceduto alla Juventus, additato da alcuni suoi compagni come la mela marcia dello spogliatoio. A Torino ringraziano ancora oggi, diventa il perno del centrocampo, l’uomo indispensabile di cui non si può fare a meno, grazie anche a lui si tingono di bianconero 3 scudetti. Dopo 7 stagioni lascia l’Italia per andare in prestito al Barcellona dove però non viene confermato e ritorna così nel Belpaese stavolta per indossare la maglia dell’Inter. Milano non gli porta fortuna, poche presenze e alla fine dell’anno parte per un nuovo campionato, stavolta quello inglese. Veste la casacca del Tottenham per una stagione e mezzo prima di far ritorno a casa, nella sua Amsterdam, nel suo Ajax, la squadra con cui ha vinto tutto a livello europeo e mondiale. Naturalmente gli anni si fanno sentire, non è più il Davids degli anni d’oro ma lui di certo non si risparmia. Al termine della stagione 2007/2008 si ferma, tutti pensano che si sia ritirato ufficialmente dal calcio giocato e invece nell’Agosto di quest’anno accetta la proposta del Crystal Palace, Seconda Divisione inglese; il pitbull è tornato, nessun avversario ora potrà più stare tranquillo.

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