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NEWS - CINQUANTESIMA PUNTATA
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CINQUANTESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 16/12/2010

Dopo una settimana di pausa torna la nostra amata rubrica con una gustosa (in tutti i sensi) novità per celebrare la puntata n. 50. Questa settimana parliamo anche e soprattutto di Sudamerica con la fine dei campionati brasiliano ed argentino.






BRASILE
26 anni, tanto hanno dovuto aspettare i tifosi della Fluminense per vedere la propria squadra rivincere il campionato verdeoro. Davvero in pochi se lo sarebbero aspettati ad inizio stagione, quando ai blocchi di partenza c’era una squadra che pochi mesi prima si era salvata per il rotto della cuffia dalla retrocessione. Di sicuro rinforzi del calibro di Deco e Washington hanno dato un identità diversa alla compagine di Rio de Janeiro anche se a detta di molti l’acquisto più importante la società l’ha fatto quando, dopo i Mondiali, la Federazione brasiliana ha provato a soffiargli il tecnico Ramalho non riuscendoci per l’opposizione di tutta la dirigenza. L’ultima analisi l’avevamo fatta nella puntata n. 48 a due giornate dal termine e nei restanti 180 minuti di gioco nessuna sorpresa si è più verificata anche perché davvero tante ne avevamo già raccontate durante l’anno. La Fluminense quindi ha vinto le ultime due partite e conquista il secondo scudetto della sua storia succedendo al Flamengo nell’albo d’oro. Anche l’edizione 2010 quindi va in archivio come una stagione molto equilibrata e di conseguenza molto indecifrabile, spesso ci troviamo di fronte a squadre che da un anno all’altro cambiano completamente andamento, sia in positivo che in negativo. Per questo motivo non ci stupiremmo l’anno venturo di trovare di nuovo i campioni in carica lottare per non retrocedere piuttosto che vedere nei piani alti della classifica un team che l’anno prima è arrivato a 30 punti dal primo posto. Questo può succedere saltuariamente dappertutto ma in Brasile è senz’altro più all’ordine del giorno. A confermare questo discorso c’è stato il campionato del Flamengo campione 2009, che non può riporre tutte le proprie giustificazioni per una stagione nei bassifondi solo nella cessione di Adriano, il 14° posto finale è davvero una delusione. In ogni caso questo aspetto rende molto appassionante il torneo e l’anno venturo saremo di nuovo tutti pronti a seguirne l’evoluzione.

ARGENTINA
Ci spostiamo di poco rimanendo in Sudamerica dove, con una settimana di ritardo rispetto al Brasile, è arrivata la fine del campionato di Apertura 2010 che ha consegnato il titolo nelle mani dell’Estudiantes, il quinto di sempre. Il testa a testa con il Velez Sarsfield che vedeva le due formazioni separate da due punti a 3 giornate dal termine (vedere la puntata n. 49) è durato fino all’ultimo turno: a nulla è valso vincere tutte e 3 le gare da parte degli inseguitori, l’Estudiantes ha fatto altrettanto respingendo ogni attacco e tornando così sul gradino più alto del podio dopo 4 anni e dopo che nella Clausura 2010 per un solo punto aveva dovuto accontentarsi del secondo posto. Le due compagini di testa hanno fatto un campionato a se mettendo un divario importante tra loro e tutte le altre (per trovare un totale di punti più alto dei 45 della squadra che ha vinto quest’anno bisogna andare indietro 10 anni) e chiudendo il torneo con la stessa differenza reti, l’Estudiantes con la miglior difesa e il Velez Sarsfield con il miglior attacco: questi dati stanno a significare il grande equilibrio che è regnato. Lo snodo cruciale si è avuto alla 15’ giornata quando “Il Fortin”, dopo aver appena operato l’aggancio, non è andato oltre lo 0-0 in casa del Gimnasia lanciando così la fuga definitiva dell’Estudiantes. Salutiamo così per qualche mese anche il campionato argentino in attesa della Clausura 2011 sperando di vedere tornare ai vecchi fasti i due team più titolati del paese: River Plate e Boca Juniors dopo essersi divise i due titoli del 2008 sono entrate in crisi disputando campionati anonimi sempre lontani dalla vetta. A Febbraio si ripartirà tutti da zero con tanti gioiellini pronti a mettersi in mostra per raggiungere i blasonati club europei.

PORTOGALLO
Torniamo in Portogallo dopo diverse settimane per fare il punto della situazione quando siamo ad un terzo di campionato disputato. La prima analisi l’avevamo fatta nella puntata n. 40 quando di turni ne erano stati giocati solo 5 e le indicazioni che ne erano state tratte potevano essere molto sommarie. Qualcosa è cambiato ma in linea di massima le prime impressioni sono confermatissime: il Porto sta facendo un campionato perfetto, anzi dovremmo dire una stagione perfetta visto che lo score di partite giocate nel 2010/2011 recita 21 vittorie e 3 pareggi, quindi deve ancora conoscere sconfitta. I numeri dei “dragoni” sono da autentica schiacciasassi, in patria dopo 13 giornate ha totalizzato 11 vittorie e 2 pareggi con di gran lunga il miglior attacco e la miglior difesa; 8 punti di margine sulla più diretta inseguitrice sono già un ottimo bottino. La partita simbolo che meglio descrive il sempre più probabile passaggio di consegne tra gli eterni rivali è stata proprio lo scontro diretto tra il Porto e il Benfica campione in carica: il risultato finale (5-0) non lascia spazio a molti commenti e suggella una supremazia netta. La batosta appena descritta, per il Benfica, è stata comunque una parentesi perché dopo il disastroso inizio si era rialzato inanellando 5 vittorie consecutive, cammino ripreso immediatamente dopo lo sfortunato episodio vincendo le altre 3 partite successive. Questa serie positiva ha permesso alla squadra della capitale di raggiungere l’importantissimo secondo posto, obiettivo minimo della società, ma guai a mollare il bersaglio grosso a così tante tappe dal traguardo. La delusione dell’anno finora è senz’altro lo Sporting Braga: il team, dopo il secondo posto dell’anno scorso, ha fatto sognare i tifosi anche in estate eliminando nei preliminari di Champions League prima il Celtic Glasgow e poi il Siviglia; in campionato però non è riuscito a confermare le prestazioni di 12 mesi fa e ora staziona in ottava posizione. In Champions League sia Benfica che Sporting Braga non sono riuscite a qualificarsi per gli ottavi di finale ottenendo però un terzo posto nel girone che gli permette di retrocedere in Europa League dove troveranno le altre due connazionali Porto e Sporting Lisbona.

TURCHIA
Nella puntata n. 40 abbozzavamo ai primi discorsi della nuova stagione appena cominciata, ora ad una giornata dal giro di boa possiamo cominciare a fare qualche discorso un po’ più serio. Il Bursaspor campione in carica era partito benissimo ma era impensabile che si potesse confermare ai vertici senza aver rafforzato di molto la propria rosa e dovendo affrontare anche l’impegno infrasettimanale della Champions League. Infatti esaurita la forza emotiva derivante dall’eccellente stagione disputata e trovandosi di fronte la dura realtà europea la macchina perfetta dei biancoverdi ha cominciato a scricchiolare. Se in Europa le figuracce si sono susseguite una dopo l’altra conquistando l’unico punto del girone nell’ultima partita, in campionato all’undicesima partita ha dovuto dire addio alla vetta senza più riuscire a riconquistarla perdendo sempre più terreno, ora il primo posto dista 5 punti. Se questo tutto sommato non è una sorpresa, più eclatante è il fatto che chi il primo posto l’ha conquistato e consolidato non è nessuna delle 3 formazioni più blasonate del paese, Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas, ma il Trabzonspor che non t’aspetti, all’inseguimento del sogno scudetto da 26 anni. Alla guida del club rossoblu c’è tal Senol Gunes l’ex portiere degli anni ’70-‘80 autore di quel mitico terzo posto della Turchia ai Mondiali del 2002, che proprio nel Trabzonspor ha fondato le sue fortune da giocatore. Dopo il trionfo nella Coppa di Turchia dell’anno passato anche la stagione corrente era iniziata nel migliore dei modi vincendo la Supercoppa nazionale proprio ai danni del Bursaspor e ora sta proseguendo a gonfie vele, nelle ultime 10 partite di campionato, 9 vittorie e un pareggio. Parlavamo delle tre sorelle, quelle che si sono divise 47 scudetti dei 54 totali, chi più chi meno alle prese con seri problemi di continuità. Quella messa peggio delle 3 è sicuramente il Galatasaray che a fine Ottobre ha anche sostituito alla guida tecnica Frank Rijkaard con Gheorghe Hagi: dopo 16 giornate occupa il decimo posto a 19 punti dalla vetta e a conti fatti anche il cambio di allenatore non ha portato i frutti sperati. Va un po’ meglio al Besiktas quinto in classifica con 12 lunghezze di ritardo e al Fenerbahce terzo a 9 punti, ma contro l’astinenza da trionfi finali del Trabzonspor occorrerà qualcosa in più.

GERMANIA
Anche in Germania siamo quasi a metà campionato e numerosi sono gli spunti di interesse di questa Bundesliga 2010/2011. Partiamo col dire che il Mainz dei miracoli delle prime giornate ha finito la sua corsa dopo aver suonato la settima sinfonia, cadendo all’ottava giornata in casa contro l’Amburgo. Il team guidato da Tuchel si sta comunque comportando in modo eccellente occupando ancora il quarto posto e tenendo lontane le zone calde della classifica, quelle in cui si pensava dovesse muoversi per tutto l’anno. Il Mainz è stato scalzato al primo posto in modo più che deciso dal Borussia Dortmund che dispone sicuramente di una rosa più attrezzata per la vittoria finale anche se ai blocchi di partenza in pochi avrebbero scommesso sull’undici giallonero. Invece il team di Dortmund è stato forgiato in modo perfetto dal giovane tecnico Klopp che ha dato un’identità precisa alla squadra infarcendola di giovani che fra pochi mesi saranno oggetto dei desideri di mezza Europa. Pensare che il Borussia Dortmund aveva cominciato il campionato con una sconfitta casalinga, poi però ha subito invertito la rotta e nelle altre 15 partite sono arrivate ben 14 vittorie ed un solo pareggio. Tutto ciò ha portato la squadra ad una decisa fuga che l’ha laureata campione d’inverno con 2 giornate d’anticipo e facendole mettere una seria ipoteca al titolo. I piani alti della graduatoria continuano ad essere frequentati da formazioni poco abituate a certe altitudini tipo l’Hannover e il Friburgo, vedremo se riusciranno a mantenersi centrando risultati storici. Per trovare i campioni di Germania in carica nonchè vice-campioni d’Europa del Bayern Monaco bisogna arrivare al sesto posto con un ritardo dal primo posto di ben 17 punti; si ha l’impressione, per non dire la certezza, che la rimonta tante volte riuscita ai bavaresi questa volta non ci sarà, conviene quindi a Van Gaal ridimensionare gli obiettivi stagionali fissando quello minimo nel terzo posto valido per la qualificazione alla Champions League. Così come in testa, anche in coda non mancano le sorprese dove troviamo alcune squadre che mai e poi mai ci saremmo aspettati in queste condizioni. Quella messa peggio è sicuramente lo Stoccarda, scelta da tanti ex del nostro campionato: dopo 16 giornate è al penultimo posto e pochi giorni fa ha esonerato il proprio tecnico Keller. Anche lo Schalke 04 di Magath sta clamorosamente fallendo la sua missione: dopo il secondo posto dell’anno scorso si pensava che potesse essere questa la stagione giusta per tornare al trionfo dopo oltre 50 anni grazie anche agli acquisti importanti di Raul e Huntelaar e invece per ora si deve accontentare di un misero 10° posto. I tifosi del club di Gelsenkirchen si stanno però consolando con le prestazioni europee della loro squadra, vinto il proprio girone di Champions League, sono entrati nel lotto delle magnifiche 16 del continente.


Rubrica nella Rubrica IL PIATTO FORTE
In occasione della cinquantesima puntata lanciamo una nuova rubrica nella rubrica che potrebbe diventare in futuro un appuntamento settimanale. Il piatto forte della settimana è sicuramente il panettone e non poteva essere altrimenti visto il periodo di feste che ci apprestiamo a vivere. Il panettone però nell’ambito calcistico, cioè il sottosuolo in cui ci muoviamo noi, rappresenta lo spauracchio di tutti gli allenatori a partire dai massimi livelli per arrivare alle serie minori. Leggendo i quotidiani sportivi sotto gli ombrelloni quante volte ci siamo trovati a dire “Questo qui il panettone non lo mangia!”. Di questi tempi nessuno è al sicuro, ma è strano scoprire che quello che rischia di più è proprio colui che siede sulla panchina della squadra della città cha al panettone ha dato i natali, l’Inter. Parliamo ovviamente di Rafael Benitez, il tecnico spagnolo arrivato quest’estate a guidare i campioni d’Europa a cui nessuno si è mai sognato lontanamente di chiedere di ripetere le gesta del suo predecessore Sua Maestà Mourinho, ma almeno di confermare l’undici nerazzurro ai vertici del campionato nazionale. Le cose non stanno andando esattamente come la maggior parte degli addetti ai lavori aveva pronosticato e quindi da qualche settimana tutti a discutere sul possibile allontanamento di Benitez, non al termine del suo contratto, non alla fine della stagione, ma addirittura pochi mesi dopo l’inizio della sua avventura, cioè prima ancora di gustarsi tranquillo una bella fetta del classico panettone milanese. Chi scrive pensa che il calcio spesso sia ingiusto, se Benitez avesse avuto solo la metà della fortuna che ha avuto Mourinho tutte queste parole non sarebbero mai state scritte, l’eredità che l’allenatore spagnolo ha accettato era fra le più difficili di tutto il panorama mondiale, puntare il dito contro di lui ora è troppo facile. Da quello che si capisce Moratti ha concesso al suo uomo un’ultima chance: vincere il Mondiale per club ad Abu Dhabi significherebbe panchina salva anche se il destino per lui pare essere già scritto, al primo passo falso successivo arriverebbe l’esonero. Che dire, fossi in Moratti valutando anche le alternative che ci sono in giro “Rafa” me lo terrei ben stretto, non fosse altro per la gioia che gli regalò nella finale di Champions League di Istanbul di qualche anno fa.



Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Chi si ricorda Juninho Pernambucano? Di sicuro non l’hanno dimenticato gli appassionati del bel calcio e dei talenti brasiliani in genere. Il campione sudamericano che compirà 36 anni il prossimo 30 Gennaio non ha ancora appeso le scarpette al chiodo ma gioca in Qatar tra le fila dell’Al-Gharafa. Giocatore molto tecnico e specialista nei calci di punizione ha costruito la sua fama grazie ai numerosi anni trascorsi nel Lione vivendo la stagione d’oro dei 7 scudetti consecutivi a cui ha contribuito notevolmente. Nato nella regione del Pernambuco (da qui deriva il suo soprannome) esordisce nella squadra della sua città, lo Sport Recife passando poi al Vasco da Gama con cui si mette in luce attirando le attenzioni dei club europei. Riesce a portarlo nel vecchio continente il club francese del Lione che assieme a lui scrive le pagine più gloriose della sua storia, anni che rimarranno ineguagliabili per chissà quanto tempo: prima del suo arrivo il Lione non aveva mai vinto il campionato francese, con lui riesce a farlo per 7 volte consecutive oltre che ad alzare una Coppa di Francia. Anche con la sua nazionale Juninho si è tolto diverse soddisfazioni, la più grande fu sicuramente quella di poter difendere i colori della propria patria ai Mondiali del 2006 in Germania. Con un anno di anticipo, nel 2009, il Lione lascia libero il giocatore che a più riprese era stato accostato anche a club italiani, ma lui sceglie il Qatar sicuramente anche per una questione economica, del resto comprensibile ad una certa età. Non dimenticheremo mai il suo modo di giocare avendo come unico rammarico quello di non essere riusciti ad accogliere nel nostro paese un campione del suo calibro.

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wjuventus2
commento del 16/12/2010 alle 17:19 in risposta a
Walter
Licenziatelo!!!!......cmq era normale che facesse un articolo a "sfondo" culinariao, tutte le volte che l'ho incontrato era in un ristorante!!!

Eh sì, mangiare è uno dei piaceri della vita, giusto? Parlare di calcio con i piedi sotto alla tavola lo è ancora di più...
RISPONDI

Walter
commento del 16/12/2010 alle 17:09 in risposta a
Administrator
Alla 50° puntata lo staff si era ripremesso di verificare la posizione del Sign.Mercati per rinnovargli il contratto o licenziarlo...
Il rinnovo per la rubrica del giovedì è d'obbligo... mi raccomando Merca: contnua così..o non mangerai il panettone...

Licenziatelo!!!!......cmq era normale che facesse un articolo a "sfondo" culinariao, tutte le volte che l'ho incontrato era in un ristorante!!!
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Administrator
commento del 16/12/2010 alle 16:52

Alla 50° puntata lo staff si era ripremesso di verificare la posizione del Sign.Mercati per rinnovargli il contratto o licenziarlo...
Il rinnovo per la rubrica del giovedì è d'obbligo... mi raccomando Merca: contnua così..o non mangerai il panettone...
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Walter
commento del 16/12/2010 alle 14:49

Grande Daniele!!!!!
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wjuventus2
commento del 16/12/2010 alle 14:35 in risposta a
molly
questa associazione al cibo è un'idea originale...complimenti, è proprio una "buona" idea

Grazie grazie! Vedrai che fra poco SKY ruberà anche questa nostra idea...eheheh
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molly
commento del 16/12/2010 alle 13:42

questa associazione al cibo è un'idea originale...complimenti, è proprio una "buona" idea
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