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CINQUANTASEIESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 27/01/2011

Tornano i nostri focus sui campionati esteri, accompagnati come sempre da un ottimo piatto e da un personaggio che forse in tanti avevano dimenticato troppo in fretta…






GERMANIA
Riprendiamo il discorso sulla Bundesliga dopo la pausa invernale che negli ultimi anni è decisamente più ridotta anche da queste parti come in tutti i maggiori tornei continentali. Cominciamo subito col dire che le cose nelle ultime settimane non sono cambiate molto, quest’anno in Germania c’è una sola squadra in fuga che stando così le cose non può davvero farsi sfuggire il titolo, il Borussia Dortmund. I gialloneri hanno passato le festività natalizie con l’amarezza di aver subito la seconda sconfitta stagionale e, vogliosi di riscattarsi nell’importante match del rientro a Leverkusen, non hanno fallito l’appuntamento. I 3 punti colti sul campo del Bayer valgono doppio come in tutti gli scontri diretti eliminando, se ancora non si sapeva, di fatto un’avversaria dalla lotta allo scudetto. Nell’ultimo weekend il Borussia Dortmund si è fatto raggiungere sul pari nei minuti finali dallo Stoccarda fallendo la possibilità di portarsi a +13 sulla seconda, ma in ogni caso 11 lunghezze sulla più diretta inseguitrice (e 14 sul Bayern Monaco) sono un margine rassicurante. Gennaio è anche tempo di mercato e l’operazione principe di tutta Europa riguarda proprio il campionato tedesco: alla fine il bomber bosniaco Edin Dzeko appetito da tutti i più forti club del continente ha lasciato la Germania per accasarsi al Manchester City dopo aver segnato barche di gol con la maglia del Wolfsburg (per la precisione 66 solo in campionato). I campioni 2008/09 ne escono così fortemente indeboliti e il già non esaltante torneo disputato finora rischia di assumere risvolti tragici se la sua punta di riferimento non verrà adeguatamente rimpiazzata anche perché Grafite non è più quello di una volta, Diego non ha avuto l’impatto sperato e Mandzukic forse non è all’altezza: sperare che i gol arrivino sempre dai centrocampisti è molto rischioso. Segnali di ripresa stanno arrivando anche dallo Schalke 04, un team che gli attaccanti li ha e anche molto prolifici, piano piano sta risalendo le posizioni della classifica aspirando ancora ad una posizione valida per l’Europa League, senza dimenticare che fra 3 settimane circa arriveranno gli ottavi di finale di Champions League contro il Valencia. Chiudiamo sottolineando ancora una volta come nella lotta per non retrocedere siano impegnate formazioni di un certo spessore: lo Stoccarda penultimo che però al ritorno in campo ha portato a casa 4 punti in due partite contro Mainz e Borussia Dortmund e il Werder Brema che ha ancora 3 punti di margine sulla zona calda ma che non può dormire sonni tranquilli con la seconda difesa più perforata di tutto il torneo.

GRECIA
Nel campionato ellenico continua senza intoppi la cavalcata dell’Olympiakos. Il team del Pireo sembra avere una marcia in più di tutti gli altri e in quest’ultimo periodo ha incrementato il proprio vantaggio fino a 7 punti sulla seconda. Dopo l’ultima analisi della puntata n. 51 sono arrivate altre 4 vittorie in altrettanti incontri che allungano così la striscia di successi a 7. I campioni in carica del Panathinaikos stanno provando in tutti i modi a tenere il passo ma diventa anche frustrante vedere che, a fronte di vittorie ottenute con il massimo dello sforzo, non corrisponde un passo avanti in classifica visto che davanti non sbagliano un colpo. Ai verdi della capitale non bastano i gol del capocannoniere Cissè così che nell’ultimo turno è arrivato un deludente pareggio in casa del Panionios con conseguente altra perdita di terreno dalla vetta. Negare il titolo n. 38 all’Olympiakos sarà difficile per tutti e se non ci riuscirà il Panathinaikos che è la seconda forza del torneo e l’unico club capace di interrompere il dominio dei biancorossi negli ultimi 15 anni, sarà ancora più complicato per tutti gli altri visto che il distacco tra primo e terzo posto è già di 15 punti. Da segnalare c’è l’ottimo campionato di una piccola squadra che è al secondo anno in massima serie dopo che vi ha fatto ritorno l’anno passato: si tratta del Kavala che l’anno scorso da neopromossa ha finito al sesto posto e nella stagione in corso è addirittura quinto grazie ai gol di Benjamin Onwuachi (protagonista della rubrica “TOH, CHI SI RIVEDE” della puntata n. 9) che in Grecia sembra avere veramente trovato la sua dimensione. Ricordiamo che il quinto posto finale vale oro in questo torneo, infatti alla fine della regoular season le 4 squadre classificatesi dal 2° al 5° posto disputeranno un mini-girone di cui la vincitrice accederà ai preliminari di Champions League.

SPAGNA
Come promesso nella puntata n. 51 ritorniamo nella penisola iberica per fare una panoramica un po’ più ampia della situazione aldilà dello scontro titanico tra Real Madrid e Barcellona. Qualcosa però sulla vetta permetteteci di dirlo: il Barcellona continua a vincere e lo fa con disinvoltura e naturalezza da 14 partite consecutive segnando sempre una quantità di gol impressionante, di contro il Real Madrid anche con Mourinho al timone mostra sempre qualche limite e due giornate fa è incappato in un brutto pareggio con l’Almeria che ha permesso al Barca di andare a +4; questi problemini delle merengues sono palesati anche dalle operazioni di mercato che stanno facendo durante questo Gennaio. Ma scendiamo la graduatoria per dare un’occhiata a tante altre belle realtà che popolano la Liga, per prima il Villarreal. Il sottomarino giallo occupa il terzo posto ormai stabilmente e di questo ne siamo particolarmente felici perché il risultato è soprattutto merito dei gol del nostro gioiellino da esportazione Giuseppe Rossi. Il Villarreal punta decisamente a tornare in Champions League e magari senza passare dai preliminari. Degli altri team che puntano a questo traguardo sta deludendo particolarmente il Siviglia che di italiani in rosa ne ha pure 2 (Cigarini e Guarente) la cui storia spagnola per ora differisce e non poco da quella di Rossi: pochi minuti giocati e già si parla di rientro a casa. Il Siviglia dista dalla zona-Champions ben 11 punti e ora come ora metterebbe la firma per giocarsi l’accesso anche attraverso i preliminari. Veniamo a parlare delle 3 neopromosse dalla Seconda Divisione passata: a parte il Levante che dalla scorsa settimana è il nuovo fanalino di coda, le altre due (Hercules e Real Sociedad) si stanno comportando abbastanza bene stazionando ai primi due posti della parte destra della classifica a distanza di sicurezza dalla zona calda. Chi sta cercando disperatamente di uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione sono l’Almeria che tiene alto l’entusiasmo grazie anche al raggiungimento delle semifinali di Coppa del Re e il Malaga notevolmente rafforzato dalla campagna acquisti di riparazione in corso: oltre a Maresca (vedere la rubrica “TOH, CHI SI RIVEDE” della puntata n. 55) sono arrivati Demichelis dal Bayern Monaco e Julio Baptista dalla Roma.

PORTOGALLO
Dalla Spagna ci spostiamo in Portogallo per tracciare una nuova disamina dopo che la metà del campionato è stata superata. Sono 17 le giornate giocate finora e non ci sono grosse novità, perlomeno nelle posizioni di testa. Il Porto continua a dominare la stagione vincendo partite su partite, infatti quello che ha fatto più notizia negli ultimi tempi è stato proprio l’incontro di Coppa di Lega perso contro il Nacional, prima sconfitta in partite ufficiali di tutto il 2010/11, per il resto 29 vittorie e 3 pareggi! Al secondo posto, mantiene la distanza di 11 punti (ma con una partita in meno) il Benfica che recriminerà parecchio per le 3 sconfitte subite nelle prime 4 giornate di campionato, senza quelle sarebbe ancora in piena lotta per il titolo. Una curiosità anche per la squadra capitolina: nei 29 incontri ufficiali di tutta la stagione non ne ha ancora pareggiato uno, si potrebbe definire un undici senza mezze misure, o tutto o niente. Con i primi due posti (gli unici disponibili per la prossima Champions League) praticamente assegnati, dato che anche il Benfica è riuscito a guadagnare un vantaggio di 8 lunghezze, diventa interessante la lotta per i 3 posti validi per l’Europa League. Uno di questi non se lo deve far scappare lo Sporting Lisbona, terzo team di Portogallo a numero di scudetti vinti, a digiuno di trionfi finali dal 2002 che non si può permettere di mancare anche l’Europa minore; infatti l’andamento della squadra è abbastanza positivo, il terzo posto per ora è suo, ma quello che manca di più a questa compagine è un vero bomber visto che l’uomo che ha segnato di più finora è un centrocampista, in pratica manca il miglior Liedson bandiera dello Sporting Lisbona che nei 7 anni precedenti ha sempre finito in doppia cifra. In una qualificazione europea spera sempre anche lo Sporting Braga, grande rivelazione dell’anno scorso, che per ora occupa il settimo posto: la quinta piazza dista solo un punto e con una maggiore continuità di risultati e il pieno recupero dell’attaccante Albert Meyong Zè è ampiamente alla portata.


Rubrica nella Rubrica IL PIATTO FORTE
Per trovare l’aggancio con una famosa ricetta questa settimana abbiamo scomodato addirittura un Santo. Ci piaceva l’idea di fare un pezzo sul giornalismo sportivo italiano e abbiamo scoperto che San Francesco di Sales è il patrono dei giornalisti e che proprio pochi giorni fa è stata festeggiata la sua ricorrenza (24 Gennaio); giocando così sul nome del personaggio storico il piatto forte di turno è un ottimo ”Filetto al sale” (come richiesto nella scorsa puntata, cliccando sul nome del piatto avrete accesso alla ricetta). Partiamo col dire che ci permettiamo di parlare dei giornalisti per il semplice motivo che non ne facciamo parte, in primis perché non siamo iscritti all’Albo e secondo perché non veniamo pagati per svolgere questo mestiere: al limite possiamo dichiarare che li scimmiottiamo. Quello che si vuol dire sul giornalismo sportivo (ovviamente riferito al calcio) è che non ci piace e l’osservazione è riferita sia a quello della carta stampata che a quello della televisione. Personalmente non se ne può più di sentir parlare di “fuga” ogni qual volta che la squadra di testa ha magari a 3 o 4 punti in più dell’immediata inseguitrice salvo poi additarla, immediatamente all’appuntamento successivo, come compagine in crisi se la vittoria non arriva. In nome della vendita di una copia in più (nel caso dei quotidiani) o di uno spettatore in più seduto davanti al video (nel caso della tv) si esaltano formazioni, come per esempio quest’anno Napoli e Lazio, facendo interrogare gli sportivi sul fatto che queste possano lottare per lo scudetto fino alla fine, quando lo sanno tutti che non potranno mai competere con corazzate del livello di Milan o Inter. Cosa vogliamo dire dei titoli di prima pagina che ormai accompagnano tutte le testate sportive con forzatissimi giochi di parole di cui spesso non si capisce neanche il senso? Voi cosa ne pensate di quei personaggi che non perdono occasione di dire che il razzismo, specie nel calcio, è una cosa bruttissima, ma poi al primo “buuu” razzista durante una partita lo sottolineano all’istante nella telecronaca? Ci dispiace dover scrivere queste cose ma la realtà è sotto gli occhi di tutti e se qualcuno ancora non se ne fosse accorto dopo aver letto queste parole forse aprirà gli occhi. Ovviamene come in tutti i casi ci sono delle piacevoli eccezioni ma sono casi rari e purtroppo non sono presi ad esempio; forse il problema è più ampio e riguarda il giornalismo in generale, vi è mai capitato durante un telegiornale di sentire come la sensazione di stare guardando un varietà piuttosto che un TG? Vabeh, abbiamo sconfinato in terreni che non ci riguardano però speriamo che qualcuno si ritrovi nel pensiero espresso in queste poche righe.



Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Che la schiera dei giocatori ex Inter dell’era Moratti sia infinita lo prova il fatto il fatto che i nomi di tutti non li ricordano probabilmente nemmeno gli stessi tifosi più accaniti del club nerazzurro. Prendete per esempio l’uomo copertina di questa settimana: ha militato nel club di via Durini nella stagione 2003/04, quella della gestione Zaccheroni e di un misero quarto posto finale dietro Milan, Roma e Juventus. Si tratta di Jeremie Brechet, terzino francese di 31 anni (nella foto in alto) che arrivò in Italia dopo essersi affermato in patria nel Lione. A causa di prestazioni sempre piuttosto mediocri all’Inter non gli è mai stata data grande fiducia, per questo motivo la sua parentesi italiana è durata solo un anno. Abbiamo ritrovato Brechet nella squadra francese del Sochaux dove gioca titolare fisso, ma vediamo di tracciare la sua carriera negli anni seguenti la fine della sua avventura milanese. Dopo il Belpaese il campionato che lo ha accolto è stato quello spagnolo e più precisamente è stata la Real Sociedad ad acquistarlo: si ferma a San Sebastian 2 stagioni ma solo nella prima riesce a collezionare un numero importante di presenze, così che nell’estate del 2006 decide di rientrare nel suo paese natale accettando l’offerta del Sochaux. Nel piccolo ma prestigioso club d’Oltralpe il nostro ritrova la sua dimensione e comincia finalmente a giocare con continuità. Durante questi primi due anni con la sua nuova squadra riesce ad ottenere ottimi risultati: un quarto posto in campionato che valse la qualificazione alla Coppa UEFA e la vittoria di una Coppa di Francia. Riacquistata fiducia e convinzione nei propri mezzi Brechet emigra nuovamente, stavolta per misurarsi con il campionato olandese: firma per il PSV ma ancora una volta lontano da casa le soddisfazioni stentano ad arrivare. Dopo una sola stagione nell’Eredivisie ritorna ancora una volta in patria per giocare nuovamente nel Sochaux dove appunto milita tutt’ora. Questa la storia di un giocatore che, magari con qualche infortunio in meno e un po’ di fortuna in più, poteva essere diversa: in ogni caso guardando la sua carta d’identità viene da dire che molte pagine del suo romanzo non sono ancora state scritte quindi può darsi che sentiremo parlare ancora a lungo di lui.

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xxx
commento del 27/01/2011 alle 13:47

ottimo lavoro del nostro non-giornalista... :-)
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