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CINQUANTOTTESIMA PUNTATA

…il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
Il Resto del mondo - 17/02/2011

Cause di forza maggiore ci hanno fatto saltare un appuntamento ma eccoci di nuovo qui, sperando di essere mancati a qualcuno…state pronti perché fra poche settimane ripartiranno tutti i tornei d’Europa!






TURCHIA
Spesso si usa dire “ha perso la trebisonda” per indicare un soggetto un po’ allo sbando che ha smarrito la retta via e noi riadattiamo questo modo di dire alla squadra di Trabzon (Trebisonda in italiano), il Trabzonspor. L’undici allenato da Gunes si è laureato campione d’inverno con 5 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, ma da qualche giornata, come si diceva prima, si è un po’ persa. 2 punti in 3 partite sono un passaggio a vuoto pericoloso per una squadra che punta a vincere il campionato anche perché all’interno di queste 3 sfide la sconfitta è arrivata nello scontro diretto che ha permesso al Fenerbahce di rientrare prepotentemente nella lotta scudetto. Il team gialloblu dell'ex capitale turca ha inanellato una serie di 5 successi consecutivi che hanno portato ad una riduzione del distacco dal primo posto da 9 a soli 2 punti. Se è vero che il Trabzonspor attende il trionfo finale da 27 anni, per il Fenerbahce questo scudetto avrebbe un significato particolare, dato che lo farebbe diventare il club più titolato del paese. Durante il mercato di riparazione diverse compagini hanno operato per rafforzarsi e la più attiva di tutte è stata sicuramente il Besiktas; il team bianconero ha portato alla sua corte diversi elementi importanti tutti di nazionalità portoghese e provenienti da campionati di maggior spessore. Nello specifico si tratta di Hugo Almeida dal Werder Brema, Simao dall’Atletico Madrid e Manuel Fernandes dal Valencia; dal loro arrivo comunque l’andamento del club non ha subito grandi variazioni navigando sempre tra il quinto e il sesto posto in corsa solo per un piazzamento Europa League. Rimangono da spendere due parole sul Galatasaray che anche dopo l’esonero di Rijkaard e sotto la nuova gestione di Hagi non riesce in ogni caso a intraprendere la via della continuità rimanendo molto lontano dai primi posti validi per una qualificazione europea.

BELGIO
Continua in terra belga il testa a testa tra l’Anderlecht, vecchia volpe del torneo e squadra più titolata del paese, e il Racing Genk, team poco abituato a lottare per certi traguardi che di scudetti in cascina ne ha soltanto 2, l’ultimo vinto 9 anni fa. Nella prima parte di stagione l’Anderlecht non si è dimostrato quel rullo compressore che era l’anno passato e questo ha permesso al Racing Genk di guidare la graduatoria per un po’. Ora i capitolini hanno trovato il bandolo della matassa dando inizio ad una serie di risultati positivi arrivata a 15 incontri in cui sono stati solo 3 i pareggi e per il resto solo vittorie. Il Racing Genk per contro resiste al secondo posto a 3 punti di distanza avendo superato il momento di crisi e vantando anch’esso 9 risultati utili di fila. Le due formazioni hanno così fatto il vuoto dietro di loro facendo capire che la lotta per il titolo sarà una faccenda a due. Per gli altri team di vertice dunque il primo obiettivo è ora la qualificazione al girone della poule scudetto da cui uscirà anche la seconda qualificata alla Champions League. Da questo gruppo rischia di rimanere fuori (per il secondo anno consecutivo) lo Standard Liegi che ha subito nello scorso weekend la 10’ sconfitta stagionale scivolando così al 7° posto. Una squadra invece che avevamo indicato come in crisi e poi si è ripresa è il Bruges (vedere la puntata n. 51), rientrato prepotentemente nei primi sei posti grazie alle 5 vittorie negli ultimi 6 match. Al termine della regoular season per molti team mancano solo 4 giornate, occorre sfruttarle al meglio per poter dare un senso alla propria annata. Per la lotta al titolo sarà determinante anche il ritorno delle coppe europee, l’Anderlecht infatti da questa settimana sarà impegnato nei sedicesimi di finale dell’Europa League mentre per il Racing Genk il 100% delle energie si potranno versare nel campionato.

GERMANIA
Facciamo ancora tappa nella Seconda Divisione tedesca per raccontare l’accaduto delle ultime settimane. Durante questo periodo sono arrivate le risposte che si attendevano da parte del club su cui sono puntati tutti gli occhi quest’anno, cioè quell’Hertha Berlino che in questa realtà sembra davvero un pesce fuor d’acqua, vuoi perché negli ultimi anni eravamo abituati a vederla disputare degli ottimi tornei nella massima serie o vuoi perché è comunque il principale club della capitale. Dopo la crisi di risultati vissuta nel mese di Novembre per l’Hertha Berlino ora splende di nuovo il sole: nelle ultime 7 partite sono arrivate 5 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, peraltro nel derby cittadino contro l’Union Berlino che come tutti i derby sappiamo essere una partita a parte; la compagine guidata da Markus Babbel ha dato un segnale forte anche a chi metteva sotto accusa il proprio attacco, nell’ultimo turno è arrivata una vittoria con punteggio tennistico (6-2) in quel di Karlsruher diventando così il miglior attacco del torneo. La squadra della capitale ha messo così di nuovo 4 punti tra se e la prima inseguitrice che non è più un team solo ma bensì una coppia. All’Augsburg, che ha interrotto la sua striscia positiva dopo 11 partite utili contro il Bochum, si è aggiunto proprio quest’ultima altra retrocessa dell’anno passato e sicuramente l’undici più in forma del momento: dopo un inizio di stagione molto difficile il Bochum ha intrapreso il giusto cammino che gli ha permesso di vincere 8 partite di fila a cui si è aggiunto il pareggio dell’ultimo turno, quindi per la promozione ci sono anche loro. In chiusura segnaliamo all’ultimo posto una “nobile decaduta” in piena regola: l’Arminia Bielefeld che solo 2 anni fa disputava la Bundesliga si ritrova fanalino di coda a molta distanza da una possibile salvezza che se dovesse arrivare sarà annoverata tra i miracoli calcistici.

Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL
Riprendiamo la nostra rubrica sui bomber di razza, cioè coloro che si sono aggiudicati la classifica marcatori nel proprio campionato. Nella serie precedente avevamo tralasciato tutti i goleador dei tornei che si svolgono nell’arco di un unico anno legale: da questa settimana colmiamo la nostra lacuna cominciando dal campionato svedese. Nella terra che ha dato i natali a Ibrahimovic e Larsson quest’anno il titolo è stato vinto da ALEXANDER GERNDT che ha messo a segno 20 reti in 29 partite. L’attaccante 24enne ha diviso le marcature tra il Gefle e l’Helsingborg che lo ha acquistato a metà stagione. Con le sue reti non è riuscito a portare il titolo al proprio club, ma a livello personale sono servite eccome per mettersi in luce anche fuori dalla Svezia e per farlo entrare nel giro della nazionale. A onor del vero, per lunghi tratti la classifica delle marcature durante l’Allsvenskan 2010 è stata dominata da un altro interessantissimo elemento su cui ci sentiamo di spendere qualche parola di elogio: trattasi di Denni Avdic, attaccante di 22 anni che di reti ne ha messe a segno 19 con la maglia dell’Elfsborg. Le chiare origini jugoslave e la somiglianza fisica lo fanno accostare immediatamente a Zlatan Ibrahimovic e a differenza di Gerndt a lui si sono interessati subito diversi club dei maggiori campionati europei tanto che a Gennaio è arrivato l’ingaggio da parte del Werder Brema. Gli obiettivi dei due goleador sono ora quindi abbastanza diverse, se da un lato Gerndt tenterà di difendere con tutte le proprie forze il titolo appena vinto cercando di farlo coincidere con un trionfo di squadra nel campionato 2011, dall’altro Avdic ha il difficile compito di ritagliarsi uno spazio in una grossa squadra che potrebbe significare per lui il lancio definitivo nel grande calcio, ai posteri l’ardua sentenza.



Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE
Il calciatore che vedete nella foto l’avrete riconosciuto certamente tutti, ma se ancora qualcuno non l’avesse identificato lo aiutiamo dicendo che di nazionalità danese e di ruolo centrocampista ha sviluppato in Italia gran parte della propria carriera vestendo le maglie dell’Udinese prima e della Fiorentina poi. A questo punto non rimane che svelare il nome: il personaggio in questione è Martin Jorgensen (35 anni nella foto in alto), fulgido esempio di professionalità ed abnegazione tutta nordica. Il nostro protagonista settimanale arrivò in Italia a soli 22 anni scovato dalla lungimirante dirigenze friulana che tanti talenti in giro per il mondo ha scoperto. Fermatosi a Udine 7 stagioni fu acquistato dalla Fiorentina in comproprietà con i bianconeri e al termine del primo anno con la maglia viola non proprio esaltante si verificò un fatto curioso. Entrambe le società non erano più interessate al giocatore e la risoluzione del contratto fu affidata alle classiche buste le quali però risultarono tutt’e due prive di offerta. Come da regolamento quindi il giocatore rimase al club dove aveva militato l’ultimo anno e da quel momento in poi diventò un punto fermo della Fiorentina finendo per essere confermato per altri 5 anni. A stagione 2009/10 in corso, in vista dei Mondiali sudafricani chiese e ottenne di essere ceduto all’AGF, team danese in cui aveva esordito all’inizio della carriera da professionista; compie così un viaggio di 13 anni a ritroso nel tempo e se da un lato riceve consensi guadagnandosi la convocazione per i Mondiali di calcio, dall’altro vive la dolorosa retrocessione del proprio club in Seconda Divisione. Smaltita la delusione, nel torneo in corso il primo obiettivo, suo e del club, è quello di riconquistare immediatamente la massima serie, cosa che sembra stia riuscendo visto che l’AGF guida la classifica con 5 punti di vantaggio. Non ci resta che augurare alla nostra vecchia conoscenza di poter centrare l’ennesimo traguardo sportivo della sua vita.

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Boccia
commento del 17/02/2011 alle 12:36

spesso si usa dire “ha perso la trebisonda”....

son le prime parole che ho insegnato a Mattia!!! Grande merca...
RISPONDI

wjuventus2
commento del 17/02/2011 alle 08:38 in risposta a
Superliga
"Il team gialloblu della capitale ha inanellato una serie di 5 successi consecutivi che hanno portato ad una riduzione del distacco dal primo posto da 9 a soli 2 punti."

Il Fenerbache è un club di Istanubul, la capitale della Turchia è dal 1923 la città di Ankara...

Volevo dire "Capitale europea della cultura 2010"
RISPONDI

Superliga
commento del 17/02/2011 alle 00:20

"Il team gialloblu della capitale ha inanellato una serie di 5 successi consecutivi che hanno portato ad una riduzione del distacco dal primo posto da 9 a soli 2 punti."

Il Fenerbache è un club di Istanubul, la capitale della Turchia è dal 1923 la città di Ankara...
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Domani: nessuna partita
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