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SESSANTASEIESIMA PUNTATA …il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
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Il Resto del mondo - 21/04/2011
Se ci sono dei campionati che finiscono ne troviamo altri che iniziano tanto che la giostra del calcio non si ferma mai per la gioia di noi appassionati che se non vediamo una palla rotolare andiamo in crisi d’astinenza!
IRLANDA Fiorella Mannoia metteva in musica splendidamente le parole di Massimo Bubola quando intonava “Il cielo d’Irlanda” e noi ci avviciniamo all’isola guardandola sotto un altro aspetto, quello del calcio. Il campionato irlandese 2011 è cominciato da 7 settimane e necessita già di una prima analisi per sottolinearne i temi principali. La prima cosa da rilevare è che, come spesso è accaduto negli ultimi anni, la nuova edizione è iniziata senza però aver perso squadre retrocesse, ci spieghiamo meglio: il Drogheda United che ha terminato all’ultimo posto il torneo 2010 era destinato alla Seconda Divisione ma l’improvviso fallimento dello Sporting Fingal ha dato il via libera al ripescaggio degli ex-campioni. Una neopromossa però c’è, ed è eccellente, si tratta del Derry City due volte scudettato che nel 2009 venne fatto retrocedere d’ufficio per problemi finanziari. Il club, che ha la base in Irlanda del Nord, ha risposto nel modo migliore a questo episodio stravincendo la Seconda Divisione e presentandosi al ritorno in massima serie più in forma che mai tanto da occupare ora il primo posto. La prima piazza a 14 punti è condivisa però con altre due formazioni, i sempre poco onorati dello Shamrock Rovers e lo Sligo Rovers. I campioni in carica di Dublino sono anche la squadra più titolata del paese e possono contare sul super-bomber Gary Twigg (vedere la rubrica “I RE DEL GOL” della puntata n. 65): per capire quanto pesa questo giocatore all’undici della capitale basta vedere i punti raccolti in sua assenza, 1 in due partite. Lo Sligo Rovers in testa è una sorpresa tanto come il Bray Wanderers al quarto posto ad un punto di distanza dal terzetto battistrada visto che i biancoverdi hanno ottenuto la salvezza l’anno passato soltanto ai calci di rigore dello spareggio con il Monaghan United. Da tenere sempre d’occhio il Bohemians capace sempre di ritagliarsi un ruolo da protagonista, per la lotta al titolo loro ci sono eccome. Gioco forza la classifica è ancora molto corta e all’ultimo posto staziona già il Drogheda United che come si diceva all’inizio era già orientato a disputare un campionato minore e si è ritrovato ancora in mezzo a dei colossi; sono solo 2 i punti raccolti in sette uscite e la salvezza appare già come un miracolo. Seguiremo questo campionato durante tutta l’estate e avremo modo di parlare anche della Seconda Divisione dove sono impegnate diverse società gloriose che stano cercando di risalire.
SCOZIA Dopo averne parlato l’ultima volta nella puntata n. 59 è assolutamente il caso di tornare in Scozia dove, finita la regular season composta da 33 giornate si sta per dare inizio alla fase finale con la separazione delle 12 squadre che compongono il torneo in due gruppi (le prime 6 e le altre 6) che giocheranno un ulteriore girone all’italiana di sola andata e da cui usciranno tutti i verdetti. La lotta per il titolo, manco a dirlo è tra Rangers Glasgow e Celtic Glasgow, ma di questo parleremo dopo perché quest’anno l’eterna sfida non si è fatta mancare niente, vediamo perché. Oltre al campionato, in Scozia si giocano due coppe nazionali, la Coppa di Lega e la Coppa di Scozia e durante questa stagione in entrambe le competizioni le strade dei due colossi scozzesi si sono incrociate: in Coppa di Lega è stata la finale secca a metterle di fronte e sono serviti i tempi supplementari per vedere prevalere un team sull’altro. In questa occasione ha avuto la meglio i Rangers Glasgow per 2-1 dopo che nei tempi regolamentari c’era stato un botta e risposta in pochi minuti: il club dei protestanti bissa così il successo dell’anno passato e prende il largo nelle vittorie totali di questa coppa, 27 contro le 14 dei rivali. Qualche settimana prima però, era andato in scena l’ottavo di finale di Coppa di Scozia dove erano usciti vincitori i Celtic Glasgow grazie all’1-0 del replay (2-2 la prima sfida) ritrovandosi così la strada spianata verso la finale che si giocheranno a fine Maggio. Le sfide totali tra le due nemiche raggiungeranno così le 7 unità il prossimo weekend nel turno di campionato che significherà molto per la lotta allo scudetto. La situazione in testa alla classifica vede i Rangers Glasgow virtualmente primi con 1 punto di vantaggio sui rivali che però devono recuperare una partita, per questo motivo una vittoria di una delle due squadre sarebbe un segnale decisivo per il trionfo finale, mentre un pareggio lascerebbe ancora tutto aperto nelle restanti 4 gare da giocarsi contro le altre 4 qualificate al girone delle prime 6 (Hearts, Dundee United, Kilmarnock e Motherwell). Ricordiamo ancora una volta come quest’anno sia ancora più importante vincere il campionato visto che solo la prima classificata accederà alla Champions League (il secondo posto verrà riacquisito nell’edizione 2012/13); per l’Europa League un posto sempre assicurato agli Hearts terzi in classifica.
GRECIA Lo scudetto greco si è già assegnato, ne abbiamo parlato nella puntata n. 63, ma tanti verdetti devono ancora essere emessi: facciamo il punto della situazione alla fine della regular season e all’alba del girone finale che determinerà le altre qualificate alle coppe europee. Prima di iniziare questi discorsi d’alta classifica diamo i nomi delle 3 retrocesse che salutano la massima serie: Panserraikos, Larissa e Asteras Tripolis. Dunque la coda del campionato sarà il famigerato girone a 4 squadre con partite di andata e ritorno che comprende i team arrivati tra il 2° e il 5° posto. Si sono qualificate a detto girone il Panathinaikos che ha ceduto il titolo vinto l’anno passato, l’AEK Atene, il PAOK Salonicco e la sorpresa ASK Olympiakos. Proprio quest’ultimi hanno respinto gli ultimi attacchi dell’Aris Salonicco che dopo il cambio di allenatore (Hector Cuper, vedere la rubrica “TOH, CHI SI RIVEDE” della puntata n. 46, è stato esonerato a stagione in corso) ha tentato l’ultimo disperato assalto al quinto posto battendo proprio l’ASK Olympiakos alla penultima giornata e vincendo anche l’ultima partita, ma i rivali si sono difesi battendo in casa il Panathinaikos. Questi neopromossi quindi sono da tenere d’occhio, hanno già ottenuto il massimo da questa stagione e non hanno più niente da perdere, saranno sicuramente la mina vagante del girone. Va detto che le 4 squadre non partiranno tutte alla pari ma in base allo scarto di punti con cui hanno terminato la stagione il Panathinaikos partirà con 3 punti, l’AEK Atene con 1 punto e le altre due da zero. Memori di quello che è successo l’anno scorso quando l’Olympiakos partì con una bella dote di 4 punti ma poi finì all’ultimo posto, tutte devono tenere alta la guardia: di queste il PAOK Salonicco lo sa bene visto che furono proprio loro l’anno scorso a vincere il girone ed ottenere la qualificazione alla Champions League. La seconda e la terza avranno il pass per l’Europa League mentre la quarta rimarrà fuori da tutto; alla coppa minore potrebbe accedere anche l’Atromitos (finito al 12° posto in campionato) se dovesse vincere la Coppa nazionale portando a casa il primo trofeo della sua storia, nella finale secca del 30 Aprile se la vedrà con l’AEK Atene.
SERBIA Il campionato serbo vive un momento cruciale che vale la pena di esporre. Contrariamente a quanto si pensava qualche tempo fa e di cui non si faceva mistero negli appuntamenti precedenti (l’ultimo nella puntata n. 62), lo scudetto è tornato assolutamente in gioco. Il gap di 5 punti che divideva Partizan Belgrado e Stella Rossa è stato colmato ed ora le due formazioni si trovano appaiate al primo posto esattamente alla vigilia dello scontro diretto di sabato prossimo che potrebbe segnare la svolta decisiva. Vediamo come la Stella Rossa in poche giornate è riuscita ad agganciare i rivali, facendo fruttare al massimo la guida di Roberto Prosinecki che da quando si è seduto sulla panchina della sua ex squadra ha conosciuto in campionato solo un risultato, la vittoria. E’ ovvio che quando si è dietro i propri meriti possono anche non bastare, bisogna sperare che chi è davanti perda qualche punto per la strada e così è avvenuto. Il Partizan Belgrado, forse anche a causa della frustrazione provocata dall’andamento impeccabile della Stella Rossa, è inciampata due volte: prima in un pareggio esterno e poi in una sconfitta interna (la seconda stagionale) che ha permesso appunto il recupero del team di Prosinecki. Entrambe hanno poi vinto facilmente l’ultimo turno infrasettimanale e si preparano alla supersfida di sabato che vale una stagione intera. Ora la bilancia pende inevitabilmente dalla parte della Stella Rossa che vola sulle ali dell’entusiasmo: mai più si sarebbe aspettata di avere la possibilità di giocarsi lo scontro diretto da prima in classifica, seppur a pari merito. Nel frattempo i due club si sono affrontati anche nella semifinale della Coppa di Serbia e lì ha avuto la meglio il Partizan Belgrado vittorioso per 2-0 all’andata e sconfitto 1-0 al ritorno; un motivo in più di vendetta per la Stella Rossa che deve gettare in campo tutte le sue risorse per interrompere il dominio dei bianconeri che vincono il campionato da 3 anni consecutivi.
Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL Continuando il nostro giro del mondo alla scoperta dei migliori marcatori dei campionati arriviamo questa settimana nella lontana Islanda dove ci fermeremo per tre appuntamenti visto che nel torneo 2010 il trono di miglior marcatore se lo sono aggiudicati a pari merito tre bomber, due islandesi di razza e uno proveniente dal Gabon. E’ proprio da quest’ultimo che vogliamo cominciare, si chiama GILLES MBANG ONDO, è nato in Gabon 25 anni fa ed è in possesso del passaporto francese. Infatti la sua carriera inizia dalle giovanili del Paris Saint Germain ma è poi costretto a cercare fortuna altrove, non valorizzato a sufficienza dalla società parigina. Per farsi notare dal grande pubblico Ondo è partito da lontano, da quella fredda isola sperduta dove si disputa un campionato sconosciuto ai più e dove fiorisce un campione ogni decennio. A scommettere su di lui fu un piccolo club neopromosso nella massima serie nel 2008, il Grindavik, e piano piano nei 3 anni in cui si è fermato in maglia gialloblu ha ottenuto sempre risultati migliori: 3 reti in 9 presenzi la prima stagione, 11 reti in 21 presenze la seconda e 14 reti in 20 presenze l’anno passato che gli sono valse il titolo di capocannoniere (anche se in comproprietà) e hanno contribuito in modo determinante alla salvezza della sua squadra. Questo traguardo ha fatto finalmente finire il suo nome sul taccuino di qualche società di campionati di livello superiore e nel Gennaio di quest’anno il nostro protagonista sbarca nella non lontanissima Norvegia approdando alla corte dello Stabaek, campione di Norvegia nel 2008. La sua nuova esperienza si può dire che sia cominciata col piede giusto, pur non essendo un titolare fisso dei nerazzurri alla seconda giornata di campionato si è preso il lusso di segnare il gol vittoria sul campo del Rosenborg campione in carica. Se il buongiorno si vede dal mattino ci sono dei buoni presupposti, vedremo se in futuro scenderà dal Grande Nord per provare a conquistare qualche terra più vicina a noi.
Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE L’uomo copertina di questa puntata viene dal Portogallo ma nella sua lunga carriera ha vissuto una parentesi italiana: provate a sostituire la maglia rossa con una di colore viola e subito vi salterà alla mente il nome; se questo non è successo vi veniamo in aiuto noi, si tratta di Nuno Gomes, attaccante di 34 anni ritratto nella foto in alto. Il puntero lusitano, messosi in luce ai Campionati Europei del 2000 dove segnò 4 reti, aveva esordito nel calcio professionistico con la maglia del Boavista, club della provincia di Oporto che gli ha dato i natali, ma ben presto il club più titolato del Portogallo, vale a dire il Benfica se ne è assicurato le prestazioni. I primi anni nella capitale sono da incorniciare, tre stagioni vissute da grande bomber segnando, 18, 24 e ancora 18 reti: arriva così la rassegna europea in Belgio e Olanda di cui abbiamo già parlato sopra e per lui, allora 24enne, quell’occasione assunse le tinte della consacrazione. Mezza Europa si mise in fila per acquistarlo e fra tutte la spuntò la Fiorentina di Cecchi Gori che sborsò la notevole cifra di 20 miliardi delle vecchie lire. In Italia Nuno Gomes si fermò per due stagioni dove non riuscì mai ad esprimere tutto il suo potenziale, ma quel che più andò ad incidere sul suo futuro furono i problemi finanziari della Fiorentina stessa che alla fine dell’anno 2001/02 fallì e di conseguenza fu retrocessa in Serie C2. Inevitabile la sua partenza e quale porto più sicuro dove rifugiarsi se non quello che si conosce meglio, quindi l’attaccante decide per il ritorno tra le aquile del Benfica da cui non si separerà mai più, almeno fino ai giorni nostri. Va sottolineato il fatto che in tutte le stagioni a venire il nostro non riuscì più a toccare le vette raggiunte in precedenza, infatti solo nel 2005/06 riesce a superare le 10 marcature stagionali. Durante gli ultimi campionati, complice anche l’età, non è più stato utilizzato come titolare ma come riserva di lusso e nel torneo corrente è stato vittima anche di numerosi infortuni che lo hanno tenuto fuori per diverso tempo, tra cui l’ultimo molto grave che sembra possa addirittura comprometterne definitivamente la carriera. Cogliamo quindi l’occasione per fare tanti auguri ad una vecchia conoscenza del nostro calcio sperando che magari queste poche righe arrivino anche a lui.
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DS BONI
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commento del 22/04/2011 alle 13:52
Ringrazio sentitamente.
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wjuventus2
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commento del 21/04/2011 alle 01:04
Dedicata al DS Boni la prima analisi 2011 del campionato irlandese...
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