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NEWS - SESSANTOTTESIMA PUNTATA |
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SESSANTOTTESIMA PUNTATA …il punto sui campionati meno conosciuti ovvero basta che ci siano 22 uomini che calciano una palla…a cura di Daniele Mercati
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Il Resto del mondo - 05/05/2011
Weekend del Primo Maggio caratterizzato dalle ferie per i giornalisti professionisti, non per quelli di calcioreggiano in giro per l’Europa sempre a caccia di “cose da dire”!
BELGIO Altro punto della situazione del campionato belga che si è fatto via via molto interessante. Naturalmente ci riferiamo al girone che le prime 6 classificate del campionato stanno giocando per vincere il titolo e dobbiamo dire che quest’anno la formula escogitata dalla Federazione Belga sta dando i suoi frutti facendo rientrare in gioco per lo scudetto anche formazioni che con il metodo tradizionale sarebbero state tagliate fuori da tempo. Infatti la lotta per il primo posto durante la stagione è sempre stato tra Anderlecht e Genk, ma una volta cominciato questo mini-torneo composto da 10 giornate totali dove in pratica i distacchi accumulati nella regular season vengono dimezzati, tutte e 6 le formazioni possono aspirare alla vittoria finale. In pratica sta succedendo proprio questo, lo Standard Liegi, ultima squadra a qualificarsi per il girone poule scudetto quindi quella che vantava meno punti in classifica, è quella che invece sta andando meglio in questo periodo e ora è lì a lottare per il titolo. Delle 6 partite che ogni squadra ha giocato lo Standard Liegi ne ha vinte 5 e pareggiata una (pronti via alla prima giornata ha espugnato Bruxelles con un secco 3-1) scalando i posti in classifica e arrivando ad appaiare al secondo posto l’Anderlecht che invece è andato piuttosto male perdendo nettamente le prime due uscite ed incappando anche dopo in altri due pareggi. Due sconfitte le ha subite anche il Genk, ma i 12 punti conquistati negli altri 4 match gli stanno permettendo di guidare la graduatoria. Quindi ora il Genk vanta 3 punti di vantaggio sull’accoppiata che insegue, ma nei 4 turni che restano potrebbe ancora succedere di tutto visto che ogni volta ci sono in programma scontri diretti. In pochi si sarebbero aspettati un crollo dell’Anderlecht campione in carica nel momento più importante della stagione e ancor meno avrebbero dato qualche possibilità allo Standard Liegi che durante l’anno è sempre stato lontano dalla vetta e l’anno passato addirittura non era neanche riuscito ad accedere a questo girone. In ogni caso anche il secondo posto varrà l’accesso alla Champions League quindi sarà considerato un ottimo risultato soprattutto dai “Rouges”, mentre il Genk così come stanno le cose di questo obiettivo non si può accontentare cercando di vincere il suo terzo scudetto a nove anni di distanza dall’ultimo successo.
GERMANIA I tre colori della bandiera tedesca sono il nero, il rosso e il giallo, da Sabato scorso però il rosso deve farsi un attimino da parte perché in Germania dominano il giallo e il nero, i colori del Borussia Dortmund campione. Quella degli uomini di Klopp è stata una cavalcata trionfante dall’inizio alla fine, una macchina perfetta che ha fatto dell’entusiasmo dei tanti giovani che infarciscono la rosa l’arma migliore, capace di stendere corazzate come il Bayern Monaco che a nomi sulla carta è certamente superiore. A Dortmund arriva lo scudetto n. 7 agganciando nella classifica dei titoli vinti i rivali dello Schalke 04 al terzo posto; ora la cosa più difficile da fare per la società sarà quella di non privarsi dei tanti talenti sbocciati durante questa stagione per affrontare al meglio la prossima Champions League. Il verdetto più importante è arrivato a due turni dal termine, ma in questi 180 minuti finali tante sono ancora le questioni in sospeso, a partire dal terzo posto che vale i preliminari di Champions (il Bayer Leverkusen ha praticamente in tasca il secondo posto): nell’ultimo turno è arrivato proprio il sorpasso dei vice campioni d’Europa del Bayern Monaco ai danni dell’Hannover che si era issato al terzo posto la settimana precedente. In questo continuo botta e risposta tra le due compagini di levatura completamente diversa, i bavaresi devono fare molta attenzione a non distrarsi più mantenendo il posizionamento fino alla fine per non far terminare il campionato in fallimento. Della zona Europa League parleremo alla fine, ora quella che è più interessante è verosimilmente la coda: se il St. Pauli è virtualmente retrocesso (dopo un solo anno in massima serie) a causa di un girone di ritorno disastroso (1 punto nelle ultime 10 partite) l’ultima retrocessione diretta e lo spareggio se le giocano 3 squadre. Il Wolfsburg 2010/11 dei 3 allenatori cambiati grazie a due vittorie consecutive si è momentaneamente tolto d’impaccio e respira aria di salvezza, ma solo una lunghezza lo divide dall’Eintracht Francoforte Gekas-dipendente: dati alla mano i rossoneri vincono solo quando il bomber greco va in rete, peccato che dopo i 14 gol della prima metà del campionato nella seconda metà ne siano arrivati solo 2. In penultima posizione a 2 punti dall’Eintracht Francoforte e a 3 dal Wolfsburg c’è il Borussia Moenchengladbach alle prese con un tentativo di salvezza miracoloso che le 3 vittorie nelle ultime 4 uscite potrebbero far diventare realtà.
ROMANIA Il campionato rumeno si trova a quattro tappe dalla fine ed è uno dei più avvincenti di tutta Europa, avendo in lotta per il titolo 3 squadre divise tutte da un punto. Facciamo un passo indietro per capire come ci si è venuti a trovare in questa situazione e poi daremo un’occhiata in avanti per abbozzare un pronostico finale. L’Otelul Galati che ha guidato la classifica per diverse settimane ha dilapidato un vantaggio di 5 punti (come raccontavamo nella puntata n. 63), raggiunto alla 18’ giornata, imboccando un filotto di risultati negativi composto da 9 partite dove sono arrivate solo 2 vittorie e troppi pareggi. Ha approfittato di questo periodo, ma fino a mezzogiorno, il Timisoara che, spinto anch’esso dalla voglia di vincere il primo titolo della sua storia, ha effettuato il sorpasso nel turno infrasettimanale della scorsa settimana. Anche il Timisoara comunque ha ottenuto troppi pareggi durante tutto l’anno (14 sulle 30 totali), se avesse osato un po’ di più sarebbe primo con un bel vantaggio invece si trova a dover lottare fino in fondo senza la certezza di ottenere l’obiettivo. Questo andamento incerto delle due formazioni di testa ha fatto rientrare in corsa anche il Vaslui, che seppur anch’esso non abbia un andamento particolarmente sostenuto ha ridotto il proprio distacco a 2 punti dalla vetta e ad un punto dal secondo posto (che vale la qualificazione alla Champions League). Detto questo la considerazione più importante da fare è che da almeno un paio d’anni questo torneo è uno dei più avvincenti del panorama continentale ma solo per un progressivo abbassamento del livello, basta vedere i punti accumulati dalle prime della classe dopo 30 giornate e metterli a confronto con gli anni passati: solo nelle ultime due edizioni a questo punto del torneo la prima in classifica aveva solo 59 punti, cioè una media inferiore ai 2 punti a partita. Ora cerchiamo di districare la matassa delle ultime partite che vede in lotta queste 3 formazioni che non hanno mai potuto fregiarsi del titolo di campioni di Romania. Il Timisora è quello che ha il calendario più difficile dovendo affrontare entrambe le concorrenti fuori casa e all’ultima giornata se la vedrà con la Dinamo Bucarest che potrebbe essere alla caccia di punti per la qualificazione all’Europa League; Otelul Galati e Vaslui oltre allo scontro diretto col Timisoara avranno scontri con formazioni di bassa classifica quindi le due situazioni sono simili. Il nostro pronostico analizzando bene la situazione va al Vaslui che ora come ora è quella più indietro in classifica ma è quella che ha più entusiasmo di tutte, condizione che in circostanze del genere spesso fa la differenza.
RUSSIA Qualche settimana fa, per la gioia di molti appassionati, è cominciato il campionato russo 2011/12. Sì, avete capito bene, il torneo ha nella formula la sua novità più importante e qui di seguito vi spieghiamo i dettagli. Con l’obiettivo di allinearsi ai più importanti campionati europei la Federazione Russa ha deciso la seguente modifica: oltre alla normale stagione regolare composta da 30 giornate che finirà comunque a Novembre, il campionato riprenderà nella primavera 2012 con le squadre divise in due gironi (le prime 8 e le ultime 8) pronte a giocarsi chi il titolo e chi la salvezza. Ha così preso il via probabilmente il più lungo torneo di sempre che con tutta probabilità adotterà questa formula solo per questa edizione. Detto questo ora ci addentriamo nel calcio giocato di queste prime 7 giornate, ma prima ancora di farlo rendiamo onore al nostro connazionale Luciano Spalletti. Il tecnico toscano dopo aver vinto con il suo Zenit San Pietroburgo la Coppa di Russia nel Maggio 2010 e lo scudetto nel Novembre scorso ha chiuso il cerchio ad inizio Marzo vincendo anche la Supercoppa nazionale battendo il CSKA Mosca per 1-0. Le uniche delusioni in casa Zenit sono arrivate dall’Europa, dapprima eliminato alla soglia dei gironi di Champions dall’Auxerre, si è fatto eliminare anche dall’Europa League negli ottavi di finale dal Twente, tutto per colpa della partita di andata dove è uscito sconfitto per 3-0 e nel ritorno il miracolo non è riuscito per un soffio riuscendo a vincere solo per 2-0. Veniamo all’attualità dunque, i campioni in carica sono già volati in testa pur incappando alla quarta giornata in un antipatico episodio riguardante la mancata presenza di under 21 in squadra contro il CSKA Mosca costata la sconfitta a tavolino quando sul campo era uscito un pareggio; oltre al punto perso forse ci sarà un ulteriore penalizzazione di 3 punti. Comunque lo Zenit San Pietroburgo per ora è in testa anche se potrebbe essere appaiato proprio dal CSKA Mosca che ha una partita in meno. Oltre al CSKA la capitale è rappresentata da una folta truppa di team che sono chiamate a riportare il titolo a Mosca, dove manca da 4 anni quando per gli 11 anni precedenti non si era spostato (tra queste quella partita meglio per ora è la Lokomotiv, seconda a 13 punti). Una nota di merito fino a questo punto ai due club della città di Krasnodar neopromossi dalla Seconda Divisione: dopo 7 partite il Kuban Krasnodar ha raccolto 12 punti mentre l’FC Krasnodar 10.
Rubrica nella Rubrica I RE DEL GOL Terzo e ultimo appuntamento della trilogia dei bomber del campionato islandese, questa volta è il turno di ATLI VIDAR BJORNSSON: esattamente come i suoi colleghi di cui abbiamo parlato nelle due puntate precedenti nella stagione 2010 ha messo a segno 14 reti, però è quello che ha totalizzato il maggior numero di presenze, 22 totali. A dispetto del nome che ai più non dirà granchè il nostro protagonista è uno degli attaccanti più prolifici del panorama islandese. Dall’alto dei suoi 31 anni è ormai diventato una bandiera dell’Hafnarfjordur, squadra nella quale ha sempre militato a parte una parentesi in prestito nel 2007. Con i bianconeri Bjornsson ha messo a segno una buona quantità di reti e il totale dell’anno scorso gli ha permesso di eguagliare il suo record personale di 14 marcature in un anno già ottenuto nel 2009, ma in quell’occasione per arrivare in vetta alla classifica marcatori di gol ne servivano 16. Così che nell’autunno scorso ha potuto festeggiare, seppur in coabitazione con altri due attaccanti, la sua prima vittoria nella graduatoria dei “pichichi”, come direbbero in Spagna. A livello di squadra invece i successi fioccavano già da tempo, il suo ricco palmares comprende ben 5 campionati nazionali, una Coppa d’Islanda, 4 Coppe di Lega islandese e 4 Supercoppe nazionali, l’ultima poche settimane fa per iniziare col piede giusto la stagione. Porsi nuovi obiettivi è francamente difficile per un atleta che ormai nel suo campo ha ottenuto tutto, di certo però il sogno di emigrare dalla lontana isola per affrontare un torneo più quotato è ancora vivo. Nel frattempo auguriamo ad Atli di continuare a perforare le difese avversarie e di festeggiare nuovi successi con la sua maglia storica.
Rubrica nella Rubrica TOH, CHI SI RIVEDE Un’altra puntata un’altra storia, la nostra redazione scova sempre nuovi personaggi di cui si sono perse le tracce ma che non si sono minimamente allontanati dal mondo del calcio, anzi vivono e si nutrono continuamente di pallone. Eh sì, l’uomo copertina della settimana, l’avrete riconosciuto tutti, è Tony Adams (44 anni, nella foto in alto), ex bandiera (anche se il termine in questo caso è addirittura riduttivo) dell’Arsenal con cui ha conquistato innumerevoli trofei. Roccioso difensore centrale ha militato per quasi 20 anni nella squadra londinese, sempre e solo in quella, legando indissolubilmente il suo nome a questa società per la vita. Spesso ha fatto parlare di se per vicende extracalcistiche legate a risse avvenute nei locali o a problemi seri di alcolismo ammessi da lui stesso, ma questo non ha scalfito la sua immagine pura di calciatore come intendiamo noi questo termine. Anche il rapporto con la sua Nazionale è stato sovente burrascoso, ma ciononostante ha lasciato il segno anche lì, partecipando a diverse edizioni di Campionati Europei e ad un Mondiale in Francia. Ebbene, dopo diversi campionati e coppe vinte quando il fisico non gli ha più permesso di continuare a giocare ha deciso immediatamente di intraprendere la carriera di allenatore e da dove poteva cominciare se non da una squadra inglese? Il Wycombe, squadra di terza divisione gli offre la panchina, ma l’esperienza non è delle più felici e dura poco; passa poi al Portsmouth, dapprima come vice di Redknapp e poi come primo allenatore, ma anche qui viene esonerato per i non eccellenti risultati ottenuti. Dopo diversi mesi di inattività decide di ripartire nel Giugno 2010 da lontano, da un campionato pressoché sconosciuto dove le pressioni sono infinitamente minori e dove si può lavorare in serenità. Pensate, il mitico stopper dell’Arsenal allena tuttora il Qabala, squadra che milita nel campionato dell’Azerbaijan, alzi la mano chi l’ha mai sentita! Il suo primo campionato finirà tra poche settimane e non sarà archiviato tra gli indimenticabili, ma tutto sommato è un’esperienza che arricchirà il bagaglio tecnico dell’espertissimo “vecchio” Tony.
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Dedicato a morello
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commento del 05/05/2011 alle 00:33
Finalmente parliamo del nuovo campionato russo!
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RISPONDI
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