Calcioreggiano.com: "HO IL CALCIO NEL SANGUE DA QUANDO SONO BAMBINO. CAMPIONATO? CHI AVRA' PIU' CONTINUITA' PREVARRA'" - INTERVISTA AD EMORE IEMMI, MISTER DELLA RUBIERESE

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"HO IL CALCIO NEL SANGUE DA QUANDO SONO BAMBINO. CAMPIONATO? CHI AVRA' PIU' CONTINUITA' PREVARRA'" - INTERVISTA AD EMORE IEMMI, MISTER DELLA RUBIERESE

Intervista di Cristiano Cavallaro in collaborazione con la pagina "ilterzotempo.net"

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Generica - 03/09/2025

La Rubierese, reduce da una stagione molto positiva che l’ha vista raggiungere i play-off, si appresta a disputare un altro campionato di vertice nel Girone C di Prima Categoria. Abbiamo chiesto ad Emore Iemmi, mister dei Biancorossi, nonché ex giocatore di Sassuolo e Reggiana tra le tante, di spiegarci quali possono essere i punti di forza da cui i suoi ragazzi dovranno ripartire per migliorare o quantomeno eguagliare il risultato ottenuto nella scorsa annata.

Da ex giocatore del Sassuolo, cosa si prova a vedere i Neroverdi in Serie A? Cosa ricorda più volentieri di quell’esperienza?

“Dai 10 ai 18 anni ho giocato nella Reggiana, prima di trasferirmi al Sassuolo. Ai miei tempi, i Neroverdi nella massima categoria erano un sogno inimmaginabile, quindi sono contento del percorso che hanno realizzato, ma lo sarei ulteriormente se entrambe le squadre fossero in Serie A - l’anno scorso c’è stato il derby in B -. La cosa che ricordo più volentieri di quando ho iniziato a giocare con i grandi è l’esordio, che ha coinciso con un gol decisivo per la vittoria, a Pesaro. E’ un momento che mi è rimasto davvero impresso”.

Quando ha scelto di diventare allenatore? Cosa l’ha spinta?

“Ho il calcio nel sangue da quando sono bambino; il fatto che alla soglia dei 70 anni tutto ciò mi diverta ancora è stata una conseguenza. Quando sei un atleta, intravedi la possibilità di allenare verso la fine della carriera. Nel mio caso, addirittura, ho trascorso le ultime due stagioni della mia esperienza da calciatore - terminata quando avevo 40 anni - facendo entrambe le cose: sia a Montecavolo che a Scandiano, giocavo e allo stesso tempo allenavo. Direi che sia stato del tutto naturale”.

Ha allenato la Reggiana Berretti, oltre a squadre come Vianese e Scandianese. Cosa cambia, nella metodologia, tra guidare ragazzi giovanissimi e atleti più grandi?

“Dove ci sono giocatori più esperti, oltre agli aspetti tattici, è molto importante la gestione. Per quanto riguarda i giovani, invece, si dovrebbe cominciare ad insegnare per introdurli appunto nel campionato del grandi”.

Quale può essere l’obiettivo per questa stagione, dopo i play-off conquistati lo scorso anno? Da cosa deve ripartire la sua squadra per raggiungere questo traguardo?

“Ogni anno, ai nastri di partenza del campionato, l’obiettivo è quello di migliorarsi o quantomeno eguagliare quanto fatto nella stagione antecedente. Abbiamo costruito, secondo me, una buona squadra, ma questo girone lo vedo molto equilibrato, specialmente per quanto riguarda le candidate a raggiungere le posizioni più alte della classifica. Ogni partita sarà più difficile, perché ci sono tante formazioni che si sono rinforzate - soprattutto le neopromosse, che possono sempre riservare sorprese, trascinate dall’entusiasmo della nuova categoria -. Credo che non ci sarà la “squadra ammazza-campionato”, come capita alcune volte, ma penso che regnerà molto equilibrio. Chi sarà più costante nei risultati prevarrà. Per quanto riguarda i punti di forza, credo che a centrocampo abbiamo dei giocatori molto importanti. Allo stesso tempo, però, ritengo che tutti debbano dare il massimo, dalla difesa all’attacco. Si va in campo in undici”.

Un giocatore della sua squadra che potrebbe fare particolarmente bene quest’anno?

“Mi riallaccio alla domanda di prima: tutti i componenti della squadra devono dare il 100%. Ogni anno possono esserci sorprese, come calciatori che migliorano esponenzialmente, e spero che ciò si verifichi. Ci sono anche dei giocatori più esperti, da cui è lecito aspettarsi qualcosa di più, come i due centrali - entrambi rubieresi tra l’altro - Pedroni e Teggi, oppure Ferrari sulla fascia, Caselli e Bovi a centrocampo. Spero nella conferma di Vanacore per quanto riguarda l’attacco, visto che lo scorso anno ha fatto 18 gol. Ci tengo a dire, inoltre, che la squadra è stata costruita dalla società insieme a me, pertanto mi sento molto responsabile delle scelte prese. Sono consapevole che, se le cose non dovessero andare per il meglio, la responsabilità andrebbe tutta a mio carico, perché comunque sono state accolte delle mie richieste”.

Ringraziamo vivamente Mister Emore Iemmi e l’U.S. Rubierese per la disponibilità e l’opportunità concessaci.

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