Calcioreggiano.com: «LO SPORTING E' DA SEMPRE UNA GRANDE FAMIGLIA. OBIETTIVO DI QUEST'ANNO? SALVARSI IL PRIMA POSSIBILE» - INTERVISTA A CESARE MOLA, PRESIDENTE DELLO SPORTING CAVRIAGO

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«LO SPORTING E' DA SEMPRE UNA GRANDE FAMIGLIA. OBIETTIVO DI QUEST'ANNO? SALVARSI IL PRIMA POSSIBILE» - INTERVISTA A CESARE MOLA, PRESIDENTE DELLO SPORTING CAVRIAGO

Intervista di Cristiano Cavallaro, in collaborazione con la pagina "ilterzotempo.net"

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Generica - 10/09/2025

Lo Sporting Cavriago, dopo aver conquistato una storica promozione in Seconda Categoria, si prepara a disputare una stagione tanto dura quanto avvincente, con l’obiettivo di raggiungere la salvezza il prima possibile. Abbiamo avuto il piacere, dunque, di scambiare due chiacchiere con il Presidente Cesare Mola, il quale ricopre questo ruolo con grande orgoglio da 20 anni. Ci ha parlato di cosa significhi per lui lavorare per questa società, per poi condividere con noi le sue aspettative per il campionato che sta per iniziare. Lo ringraziamo, pertanto, per la grande disponibilità e l’opportunità concessaci.

Se dovesse descrivere la sua società con una parola, quale userebbe?

«Lo Sporting Cavriago è sempre stato una famiglia, sin da quando è nato. Abbiamo sempre mantenuto questo modo di portare avanti le cose. Noi dirigenti siamo costantemente in mezzo ai ragazzi in tutti gli allenamenti e in tutte le partite. Per noi la cena del venerdì è sacra, così come l’aperitivo post-partita e i festeggiamenti di fine stagione, indipendentemente da come questa vada».

Lo scorso anno avete vinto il campionato di Terza Categoria, prevalendo su squadre molto attrezzate. Qual è stato il segreto per raggiungere questo traguardo?

«Abbiamo vinto grazie ad un gruppo favoloso e ad un grande allenatore. Penso, inoltre, che come società siamo stati molto bravi a mettere a disposizione qualsiasi cosa sia servita alla squadra».

Avete cambiato mister e sono arrivati tantissimi giocatori importanti: quanto sarà difficile, secondo lei, raggiungere la salvezza in Seconda Categoria?

«Sarà il nostro primo obiettivo, non penseremo a nient’altro. Bisognerà raggiungerla il prima possibile; ci hanno inserito in un girone di ferro, pertanto ci sarà da tribolare, ma non ci tireremo di certo indietro e faremo di tutto per conquistare la salvezza».

Quanto è stato difficile rinforzare la squadra per adattarla al campionato che state per affrontare? C’è un giocatore che secondo lei potrebbe stupire in questa stagione?

«Ad essere sincero, non è stato così difficile, perché la maggior parte dei ragazzi sono rimasti. Abbiamo inserito 6 o 7 nuovi giocatori, ma tutti i calciatori che volevamo tenere hanno deciso di non cambiare maglia. Dopo queste prime uscite, sono sempre più contento di Filippo Montermini, un ragazzo del 2003 di Cavriago che è con noi da 3 o 4 anni e che, campionato dopo campionato, sta facendo sempre meglio».

A Cavriago ci sono ben tre squadre: come si vive il calcio in un paese di una decina di migliaia di abitanti?

«Noi pensiamo al nostro orticello senza guardare gli altri. Sicuramente il Celtic è una società importante, che ci ospita, ha una valanga di tesserati e va avanti seguendo il suo percorso».

Cosa si prova ad essere presidente di questa società?

«Lo faccio da quando ho 22 anni: è la più grande soddisfazione che ho avuto e continuo a ricoprire questo ruolo con grande entusiasmo».

I momenti più belli da quando lavora per lo Sporting Cavriago?

«Ce ne sono tanti: abbiamo vinto tre campionati, ma non dimentico la finale play-off del 2016, né tantomeno la prima promozione del 2012. Devo dire che, in 20 anni di storia, ci sono stati tanti momenti memorabili».

Tra le squadre che affronterete quest’anno, ce n’è una che vi ha sorpreso in particolar modo per gli innesti che ha portato a termine finora?

“Penso che l’Atletico Montagna abbia fatto un mercato di categoria superiore. Mi aspetto che vinca il campionato, magari non a mani basse, però è indubbiamente la grande favorita».

Con uno sguardo al futuro, quali possono essere le basi per mantenere la Seconda Categoria e crescere nel tempo?

«Daremo sempre il massimo e, di anno in anno, si vedrà il da farsi. Se arriverà l’occasione di fare il salto bene, altrimenti rimarremo qua a cercare di salvarci tutti gli anni».

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