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NEWS - «A SAN FAO I VALORI VENGONO PRIMA DEI RISULTATI. QUEST’ANNO VORREMMO FARE UN CAMPIONATO DI VERTICE» - INTERVISTA A STEFANO MURATORI (STORIE DI PROVINCIA #6)
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«A SAN FAO I VALORI VENGONO PRIMA DEI RISULTATI. QUEST’ANNO VORREMMO FARE UN CAMPIONATO DI VERTICE» - INTERVISTA A STEFANO MURATORI (STORIE DI PROVINCIA #6)

Intervista di Cristiano Cavallaro al capitano dell'A.S.D. San Faustino, in collaborazione con la pagina "ilterzotempo.net".
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calcioreggiano.comGenerica - 10/10/2025

L’A.S.D. San Faustino accoglie ogni anno oltre un centinaio di bambini e ragazzi, facendoli crescere con una regola alla base per tutte le annate: il divertimento viene prima dei risultati. Abbiamo chiesto, pertanto, a Stefano Muratori, capitano della prima squadra dei Blaugrana, di raccontarci perché sia così speciale vivere questa realtà. Ci ha regalato una risposta estremamente interessante, per poi condividere con noi anche i momenti più belli che ha vissuto da quando indossa questa maglia.

Prima di giocare per il San Faustino, in quali campionati hai militato?

«Ho giocato nella Berretti del Sassuolo, poi ho vissuto una parentesi in Eccellenza con la Folgore Bagno. Successivamente sono sceso in Prima Categoria con la Casalgrandese, per poi approdare al San Fao. Dopo alcune stagioni ho deciso di fermarmi, principalmente per motivi di lavoro, ma dopo qualche annata ho deciso di riprendere ad allenarmi». 

Parlando della stagione iniziata da poco, siete partiti con 4 punti in 4 gare. Ti aspettavi di meglio? 

«Le aspettative erano migliori, però è giusto sottolineare che quest’anno abbiamo cambiato mister dopo cinque stagioni, dunque è un po’ come ripartire da capo. Mi aspettavo una fase iniziale di assestamento, però il gruppo è per il 90% lo stesso dell’ultimo campionato. Una rosa validissima, impreziosita da qualche innesto. Mi aspetto di fare molto meglio della scorsa annata, anche perché il girone è equilibrato e, essendo di livello medio-basso, potrebbe agevolare la nostra quadratura». 

ll San Faustino è una società che accoglie ogni anno tantissimi bambini e che antepone il divertimento all’agonismo. Cosa pensi di questa filosofia? 

«Penso che sia una perla rara, qualcosa che non si deve mai snaturare dalla sua filosofia, dal concetto di divertimento, perché queste sono poi le realtà che nel tempo durano di più. Il San Faustino è ormai un punto di riferimento per i bambini e per i genitori. È un ambiente che può appunto educare sia un genitore che un bambino e questo è molto importante. Le altre società, magari, non tengono in considerazione questo. E, tra l’altro, è un modo di lavorare che vale anche per la prima squadra, in quanto siamo forse la rosa con l’età media più bassa del girone. Ovviamente ciò ha i suoi pro e i suoi contro, però è giusto dare spazio ai ragazzi; noi “vecchi” dobbiamo fungere da insegnanti e riuscire a inculcare soprattutto a chi non è di San Faustino lo spirito della società».

Il ricordo più bello che hai da quando giochi a San Fao? Aspettative per quest'anno?

«Il ricordo più bello da quando gioco a San Faustino è la vittoria del “Torneo dei Presidenti”, valsa la promozione in Seconda Categoria, campionato che avevo anche avuto modo di vincere precedentemente. Alzare la coppa è stato fantastico perché il gruppo era cresciuto per caso. Avevo avuto un incontro con altri due miei amici e, da zero, è nata una famiglia che, in pochissimo tempo, ha ripagato con un salto in Seconda come ti dicevo. Speriamo di poter tornare presto in Prima; quest’anno vorremmo rimanere nelle zone alte della classifica. Adesso abbiamo incrementato molto la parte atletica - anche se chiaramente non conta solo quella -, con un’olimpionica che ci prepara. Le aspettative sono alte, però, come ti ho detto, bisogna trovare la quadra e anche alla svelta, per non “perdere il treno” che ci porterebbe là davanti». 

La cosa che più ti piace di San Faustino? 

«Vige la meritocrazia e non la carriera che si ha alle spalle. Se uno merita di trovare spazio, viene premiato. Da capitano, mi sento in dovere di dover trasmettere questi valori che qualcuno aveva precedentemente insegnato a me. Dei pregi che sono stati incentivati con l’arrivo di Matteo Monelli, il quale riesce a valutare sempre la situazione anche al di fuori dell’aspetto calcistico. A San Fao ci sono tante persone che antepongono l’aspetto umano ai risultati e alle statistiche».

Ringraziamo sentitamente Stefano Muratori per la disponibilità e per la collaborazione.

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