Calcioreggiano.com: «SEGUO IL NIBBIANO DA QUANDO SONO BAMBINO. CAMPIONATO? ABBIAMO TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER IL SALTO DI CATEGORIA» - INTERVISTA A FILIPPO ALBERICI (STORIE DI PROVINCIA #12)

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«SEGUO IL NIBBIANO DA QUANDO SONO BAMBINO. CAMPIONATO? ABBIAMO TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER IL SALTO DI CATEGORIA» - INTERVISTA A FILIPPO ALBERICI (STORIE DI PROVINCIA #12)

Intervista di Cristiano Cavallaro al Vicepresidente del Nibbiano & Valtidone (articolo in collaborazione con la pagina "ilterzotempo.net")

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Generica - 03/12/2025

Nella provincia di Piacenza, il piccolo borgo di Nibbiano - appena 300 abitanti - custodisce una sorprendente tradizione calcistica. Nell’ultimo decennio la sua squadra si è resa protagonista di un'incredibile scalata, passando dalla Terza Categoria all’Eccellenza e sfiorando per ben due stagioni consecutive l’approdo in Serie D. Abbiamo dunque chiesto a Filippo Alberici, giovane Vicepresidente della società, di raccontarci che cosa renda così unica questa realtà sportiva e quali siano i fattori che ne hanno favorito una crescita tanto significativa nel corso degli anni.

Cosa vuol dire, per lei, essere vicepresidente del Nibbiano & Valtidone a poco più di 20 anni? Cos’ha di speciale questa realtà?

«Seguo il Nibbiano, la squadra di mio padre, da quando ero piccolo, quando ancora militava in Terza Categoria. Dopo quattro promozioni di fila, siamo approdati in Eccellenza, campionato in cui militiamo ormai da una decina di anni. Io sono entrato attivamente in società dopo il Covid e vivo questa realtà tutte le domeniche proprio come facevo da bambino, andando in giro con gli amici di sempre. Per me, dunque, è una famiglia, un contesto magari diverso rispetto ai club più blasonati. Se siamo cresciuti esponenzialmente nel tempo, è merito di un’importante evoluzione a livello organizzativo. Nonostante i successi, però, l’aria che si respira è sempre la stessa: sempre quella familiarità di cui parlavo prima. Tutto è gestito nei minimi dettagli - dall’allenatore al magazziniere - e abbiamo una mentalità da società di livello maggiore. Siamo in un girone di Eccellenza difficilissimo - forse il più complicato del nord Italia assieme a quello bresciano -, però nelle ultime due stagioni - soprattutto nella più recente - abbiamo sfiorato la Serie D. Per un paese di 300 abitanti, arrivare a giocare contro undici che rappresentano cittadine di 30.000 è motivo di grande orgoglio».

Lo scorso anno siete arrivati ad un passo dalla Serie D, perdendo lo spareggio a 10 minuti dalla fine contro la Correggese. È stato difficile digerire questa sconfitta? Crede che quest’anno possiate riprovarci?

«Nonostante la sconfitta, per noi è stata una grande soddisfazione. Come ho detto prima, giocare uno spareggio davanti a 2.000 persone - più degli abitanti del nostro paese - è qualcosa di fuori dalla norma. Ovviamente ci è dispiaciuto perdere, ma sono esperienze che aiutano molto. Anche quest’anno il campionato è difficile: davanti ci siamo noi e altre tre squadre molto ravvicinate in termini di punti. Dobbiamo pensare partita dopo partita, consapevoli che abbiamo tutte le carte in regola per fare bene».

Negli anni, a Nibbiano, avete accolto anche degli ex professionisti, come Daniele Cacia - 134 gol in Serie B - e Filippo Porcari - 40 presenze nella massima categoria -. Oltretutto avete avuto un mister come Sergio Volpi e, fino alla scorsa stagione, un atleta come Alessandro Castellana che ha collezionato diverse presenze in Serie C. Che soddisfazione è per voi poter accogliere questi calciatori?

«Credo che tutto ciò rimarrà nella nostra storia. Hai citato dei nomi importanti, ma, prima che dei grandi calciatori che hanno calcato palcoscenici non da poco, sono persone straordinarie. Porcari, con noi, ha vinto la Coppa di Eccellenza: siamo arrivati davanti a trecento squadre e lui ha giocato con grande determinazione. E’ stato incredibile vedere come, pur avendo militato a livelli ben più alti, si sia calato nella parte. Lo stesso vale per Mister Volpi e questo chiaramente ci fa tanto piacere. Adesso in rosa abbiamo anche Raffaele Alcibiade, che alle spalle ha tanta Serie C: anche lui sta contribuendo preziosamente».

Ha parlato più volte di crescita: quali sono state le mosse - anche da un punto di vista imprenditoriale - necessarie per questa grande scalata?

«Mio padre, con la sua passione, è stato fondamentale per la crescita della società. Sono stati necessari investimenti e, anche quando l’azienda ha ricevuto offerte da squadre di categorie superiori, ha deciso di non lasciare Nibbiano, visto il suo legame con il territorio. Se fosse andato da altre parti e se non avessimo avuto degli allenatori preparati, probabilmente non saremmo dove siamo oggi».

Parlando della classifica, avete diverse squadre alle calcagna. Come vede la lotta per la promozione in Serie D?

«È un campionato molto equilibrato, composto da realtà molto diverse. Il Fiorenzuola è una squadra già strutturata per i professionisti - due anni fa era in Serie C -, poi c’è la Vianese che ha compiuto degli investimenti importanti e anche altre squadre, come l’Agazzanese, che faranno di tutto per salire, magari anche tramite i play-off. Sarà una stagione difficilissima, ma proveremo in ogni modo ad arrivare in cima alla graduatoria».

Ringraziamo sentitamente il Vicepresidente Filippo Alberici per la disponibilità e l’opportunità concessaci.

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