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15/05/2024 - MONTECCHIO: SI DIMETTE IL DG ENEA LIGABUE
15/05/2024 - Montecchio, si dimette il dg Enea Ligabue: "Esco perché non condivido
la linea societaria, ma lo faccio in amicizia. Sono pronto a nuove avventure"

Enea Ligabue, direttore generale del Montecchio, si dimette dopo 4 anni, ossia dopo l’ingresso dell’attuale dirigenza, guidata dal presidente Massimiliano Palmia, che rilevò la società gestita dall’ex numero uno giallorosso Claudio Dosi.
“E’ un po’ di tempo che stavo pensando a questa decisione e ora che abbiamo completato la stagione, anche se con una retrocessione, ho ritenuto fosse giunto il momento di lasciare. Non è una decisione che ho preso a cuor leggero, ma è maturata dopo vari confronti col presidente e con gli altri dirigenti”
Qual è stato il motivo che l’ha indotta a lasciare il Montecchio?
“È da diverso tempo che il mio pensiero, per quanto riguarda il presente e il futuro del Montecchio Calcio, è differente rispetto alla programmazione impostata dagli altri dirigenti e con questo non mi riferisco alle figure tecniche, come quella di Fabrizio Marchionni, nuovo direttore sportivo, o a mister Giacomo Ferretti, ma a proprio a una diversità di vedute generale sulla linea operativa”.
Qual è il suo bilancio dopo 4 anni da direttore del Montecchio?
“Non posso che essere soddisfatto di quello che abbiamo realizzato in questo quadriennio. Ricordo che, nella mia prima intervista che rilasciai quasi cinque anni fa, appena entrato in società, dissi che il mio obiettivo era quello di portare il Montecchio in Eccellenza, per poi dedicare questo successo a Lino Giglioli, meglio conosciuto da tutti come “Fideg”, una figura diventata un punto di riferimento per noi tutti, che ha vissuto per la crescita di questa società. L’obiettivo è stato raggiunto e in Eccellenza ci siamo arrivati, ma quest’anno siamo retrocessi, anche se per un soffio. Non me ne vado comunque sbattendo la porta o dopo aver litigato con qualcuno; lascio solo perché le mie idee sono differenti rispetto a quelle degli altri e piuttosto che uscire a campionato in corso, preferisco farlo serenamente, in amicizia, in questo momento”.
I suoi, obiettivi raggiunti in questi quattro anni, però, sono stati altri, oltre all’Eccellenza raggiunta: basti pensare alla Juniores regionale, approdata in Elite dove si è salvata anche quest’anno per la seconda stagione consecutiva, vero?
“Sì, sì, è proprio così! Abbiamo fatto un ottimo lavoro, tutti assieme, anche con la Juniores, con la quale abbiamo anche raggiunto una semifinale del Cavazzoli, persa soltanto ai rigori. Inoltre, l’anno scorso, abbiamo vinto il premio come società per aver valorizzato il maggior numero di giovani in Eccellenza e l’avremmo vinto anche in questa stagione; peccato che con la retrocessione, tale premio non possa essere assegnato a noi”.
Lei, comunque, seguirà il Montecchio alla domenica, dagli spalti, da tifoso, senza particolari responsabilità...
“Certo, abito a Montecchio, amo il Montecchio Calcio e mi mancherà moltissimo il vivere con la squadra; sarà difficile soprattutto nel primo periodo, ma nella vita tutto finisce; è altrettanto vero che quando si chiude una porta e spesso si apre un portone. Vorrò sempre bene al Montecchio, ma sono pronto a nuove opportunità nel calcio dilettantistico, avendo maturato una certa esperienza, sempre che ci siano le condizioni”.
In questi quattro anni ha ricoperto sia il ruolo di direttore sportivo che quello di direttore generale. In quale dei due è in grado di esprimersi meglio?
“Sinceramente mi è piaciuto di più fare il direttore sportivo, perché sono maggiormente a contatto coi ragazzi e ora metterò a frutto questa mia esperienza che ho maturato soprattutto nel campionato di Promozione, ma anche in quello di Eccellenza, che ho vissuto quest’anno per la prima volta”.
Vuole chiudere ringraziando qualcuno?
“Certamente il presidente Massimiliano Palmia che mi ha dato questa opportunità, poi gli altri dirigenti, tutti i ragazzi della squadra che negli ultimi due anni mi hanno regalato forti emozioni, oltre ai vari allenatori che mi hanno seguito: Gussoni, Siligardi, Voltolini, Paganelli, Capanni e Ferretti, ai quali aggiungo quelli della Juniores come Luca Padula, Fabrizio Marchionni e Mauro Ghillani. Un grazie a tutto lo staff tecnico e agli amici della dirigenza coi quali continuerò senz’altro a parlare di Montecchio, ma al tavolino di un bar”.
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