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Il Portiere

Capitolo 2
Figli di un calcio minore - 29/07/2009

Il portiere è un pazzo. Per definizione. “Se non son pazzi non li vogliamo” è la frase più o meno tacita che seguiva il reclutamento dei giovani portieri almeno fino a fine anni 80. Da lì in avanti un ammorbidimento generale nell’indole dei giovani calciatori (causa spiccia: una volta si giocava sull’asfalto adesso si gioca alla playstation) ha leggermente spostato il tiro di questa verità assoluta, senza però scalfirne le solidissime basi.

Il mutamento sociale, ludico e di atteggiamento verso lo sport ha dunque mutato pesantemente la figura del portiere.

Un grande portiere quindi, è pazzo, ma al momento si trovano ottimi portieri anche morigerati e tranquilli.

Quello pazzo rimane comunque unico, ormai raro ma ben riconoscibile. Non ha paura di niente, si butta, scanchera, sbuffa e non fa differenza di terreno: per lui l’asfalto e il manto di Wembley sono la stessa cosa. E’estroso, sbruffone e sicuro di sé. Spesso ha i capelli lunghi, altrettanto spesso è di ottima famiglia ed è un bambinone che trova nel giocare la sua massima aspirazione. Odia quindi gli allenamenti e trovare una squadra che abbia o meno l’allenatore dei portieri per lui non fa differenza. Dotato di un fisico disumano beve come una spugna, non ha limiti nel mangiare ma a fare da contraltare ha due gambe esplosive e riflessi da felino.

Come dicevamo però, esiste ormai un portiere ragionatore. Un portiere tranquillo, posato, ma efficace. Figlio anche se indiretto del tipico portiere da squadra a zona, che doveva giocare con i piedi, accorciare sui quattro dietro e all’occorrenza fare il libero, ha caratteristiche diversissime del portiere pazzo. Questa differenza è strettamente legata a questioni storiche. 20 anni fa i portieri erano tutti pazzi, oggi la percentuale di portieri serafici è quasi preponderante. Il portiere pacato esige una squadra con l’allenatore dei portieri. Sa che solo allenandosi con scrupolo in settimana potrà reggere la pressione di una posizione così delicata al momento del calcio d’inizio. Questo portiere ha sempre i capelli corti, un fisico normale e capacità da portiere di base. Il “portiere degli anni 80” era un portiere già dalla culla. La prima volta che scendeva in cortile a giocare con gli amichetti all’età di quattro anni si presentava direttamente in porta e tornava a casa con le ginocchia sbucciate, ma felice. Il portiere pacato non è nato portiere ma ha scelto di esserlo. Allenandosi da sempre per diventarlo ha assunto nel 90% dei casi le fattezze e le movenze tipiche del portiere pazzo, velleità questa che però non sfuggono all’osservatore attento che scopre senza problemi quel 10% lacunoso.

Il portiere pazzo valuta una partita solo dal fatto se la squadra ha vinto e se si è divertito, e nella maggior parte dei casi, finita la partita pensa solo a sbaffarsi un panino con la mortadella grosso come l’area piccola comprato al bar del campo sportivo; il portiere pacato invece guarda con distanza il risultato (almeno fino all’uscita dei giornali il lunedì) e si sofferma su particolari solo a lui cari: come ha calciato i rinvii, come ha messo la barriera, senza perdere di vista il proprio look. Se in una partita in trasferta infatti, causa maglie della squadra avversaria, gli viene chiesto dall’arbitro di togliersi la super divisa nuova, la sua giornata prende già una brutta piega. Un altro aspetto che li distingue è l’utilizzo del cappellino nelle giornate di sole. Mai un portiere pazzo di vecchio stampo indosserebbe un cappellino per ripararsi dal sole. Il portiere pacato invece tende ad indossarne di improbabili appena il sole si affaccia l’orizzonte. Questo rapporto con il problema del sole negli occhi si evidenzia anche nella fase di scelta del campo. Quando il capitano vince il sorteggio si trova in queste due condizioni a seconda del tipo di portiere che ha in squadra. Primo caso: portiere serafico e tranquillo: non ha dubbi su che campo scegliere perché già dal sabato il portiere l’avrà informato segnalando in quale metà campo vuole giocare se si gioca in casa e puntualizzando l’orientamento verso il sole del campo nel caso di partita in trasferta. La scelta verrà comunque ribadita a più riprese all’arrivo del campo di gara. Inutile aggiungere che per questi tipi di portieri il fatto che il capitano perda il sorteggio rappresenta un ulteriore segnale di giornata storta.

Secondo caso: il portiere pazzo. Il capitano vince il sorteggio. Si gira cercando conforto nel portiere per quanto riguarda la scelta del campo. Girandosi non lo troverà, guardando meglio si accorgerà che il portiere è intento a parlare con un giocatore avversario dicendogli:”Allora, tua sorella ha sempre quelle gran tettone?”, oppure lo troverà impegnato a chiedere all’addetto al bar :”Ehi buon uomo, quanto li fate grossi i panini con la mortadella?”.




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gancio
commento del 04/12/2008 alle 21:03

esattamente così le descrizioni dei 2 diversi portieri!! mitico qst tamagnini!!
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meno
commento del 03/12/2008 alle 10:52

A Pieve il portiere pazzo è sicuramente Calzolari.. quando Bacci negli esordienti gli disse "per essere portiere devi essere un po' pazzo", il mitico Calz non esitò un secondo a sbattere la testa contro il palo per dimostrarglielo!
Il portiere pacato è invece senza dubbio Salsi (meglio noto come Spino). Il suo motto era: "il look prima di tutto!".
Cqm, grande Tama anche questa volta! TI VOGLIAMO DA VARINI!!!
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luka
commento del 01/12/2008 alle 10:27

i portieri pacati sono rinaldi e riggio ma di matti matti almeno 3 : 1)salvarani 2)razzano 3)pastarini
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makkinho87
commento del 29/11/2008 alle 11:38

un po' esagerato da entrambe le parti, però alla fine ci può stare. Non saprei con chi dei due mi rivedo personalmente, dato che del campo non me ne frega niente ma del preparatore sì, la partita l'analizzo globalmente (non ho mai sentito uno parlare dei propri rinvii) ma mentre l'analizzo mi mangio anche un panino (o un fagiano, se la custode del campo l'ha preparato). Comunque mi piacerebbe che questo libro uscisse, così so almeno cosa leggermi durante i discorsi del mister negli spogliatoi al martedì...
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TATANCA
commento del 28/11/2008 alle 16:44

COMPLIMENTONI!!!...Il capitolo 1 era stupendo,il 2 e'sulla stessa linea...a quando l'uscita del libro???...io ne prenoto un paio o piu',che li vorrei regalare a qualche amico...si sta' avvicinando il Natale,sarebbe un ottimo e simpatico regalo.
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Quaresimo n.9
commento del 28/11/2008 alle 16:21

PORTIERE PACATO: Rinaldi PORTIERE PAZZO: Salvarani/Blasi
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LUCKY
commento del 28/11/2008 alle 15:38

secondo me la rifarebbe...anche perchè se non l'avesse fatta poberi bocconi-boretti-boni...quanti gol in quelle porte...
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:35

Era un calcio di rigore a porta vuota Luca...
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Jimmy
commento del 28/11/2008 alle 15:35

fantastico.
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:34

tu si..ma cristian quella scelta non la rifarebbe forse..
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LUCKY
commento del 28/11/2008 alle 15:32

QUESTA BREVE PAGINA RACCHIUDE IN SE MOLTE VERITA'.
IO NN INDOSSO MAI IL CAPPELINO, 1 PERCHè MI STA SUL CAZZO, 2 PERCHE SULLE PALLE ALTE DEVI PER FORZA ALZARE, LA TESTA PERCHè LA VISIERA TI COPRE LA VISUALE, E IL TUO COLLO SUBISCE UN TRAUMA TREMENDO E COME SE NON BASTASSE HAI IL SOLE CHE IRRIMEDIABILMENTE TI BRUCIA LA CORNEA.
POI C'è DA DIRE CHE COME ME MOLTI PORTIERI APREZZANO IL PREPARATORE, GLI UNICI CHE NE FAREBBERO A MENO SONO GLI UNICI CHE NON NE HANNO MAI AVUTO UNO O CHE NON HANNO VOGLIA DI ALLENARSI.
POI VOGLIO SFIDARE UN PORTIERE A CONSIDERARE I CAMPI TUTTI UGUALI...PROVATEVI A BUTTARE A SETTEMBRE NEL CAMPO DI ALLENAMENTO A CELLA O IN QUALUNQUE ALTRO CAMPO...BORSITI ASSICURATE!!!
PER CONCLUDERE TUTTI I PORTIERI SONO UN PO PAZZI, E' VERO, MA SONO BRAVI A NON FARLO TRASPARIRE. BASTI PENSARE CHE DOVE I GIOCATORI CI METTONO I 6 TACCHETTI NOI CI METTIAMO LA FACCIA E IN UNA GIORNATA CON MEZZO METRO DI MELMA CI BUTTIAMO VOLONTARIAMENTE IN MEZZO AL PACIUGO...BISOGNA PROPRIO ESSERE PAZZI...
NON SO DI PRECISO COSA SPINGA UN RAGAZZO A DIVENARE UN PORTIERE, DA FUORI SEMBRA SOLO UN SUSSEGUIRSI DI DELUSIONI E DI SVANTAGGI CHE COMPORTA IL RUOLO STESSO. FINO AD ORA HO AVUTO DELUSIONI MA ANCHE PARECCHIE SODDISFAZIONI, SONO STATO ANCHE SFORTUNATO PER CERTI PUNTI DI VISTA, MA QUELLO CHE CONTA DI PIU' E' CHE MI SONO DIVERTITO E SO CHE CONTINUERO' A DIVERTIRMI!!! IO HO COMINCIATO GRAZIE A CRISTIAN FRANCESCHINI CHE UN BEL GIORNO MENTRE MI DESTREGGIAVO DA TERZINO SINISTRO NEGLI ESORDIENTI MI DISSE: "LUCA VUOI PROVARE AD ANDARE IN PORTA???". DA QUEL GIORNO CAPII CHE IL PORTIERE AVEVA UN FASCINO CHE NESSUN ALTRO RUOLO AVREBBE MAI POTUTO DARMI E SE DOVESSI TORNARE INDIETRO RIFAREI LA MEDESIMA SCELTA.

COMPLIMENTI PER L'ARTICOLO!!!
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:28

il portiere pazzo, se togliamo i capelli, è blasi tutta la vita!!! ah ah ah
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:28

il portiere pazzo, se togliamo i capelli, è blasi tutta la vita!!! ah ah ah
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:24

Confermo. il portiere pacato ho subito pensato a Boni e Rinaldi.. Ah ah ah ah!!
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Boccia
commento del 28/11/2008 alle 15:23

Grande Tama.
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DS BONI
commento del 28/11/2008 alle 15:18

Portiere pacato = Boni Luca Portiere anni Ottanta= Guerci Michele MITICO !!!!!! E' veramente cosi !!!!
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